“Con questo spirito sempre. Così si è squadra”
Longo: "Se fossi un tifoso vorrei avere sempre Parodi nella mia squadra"
ALESSANDRIA – In semifinale va l’Alessandria. Con buona pace di Antonio Cassano e Lele Adani: se ne facciano una ragione. Ha vinto la squadra che ha dominato. Ha vinto Moreno Longo, fedele alle sue scelte, impermeabile alle critiche su alcuni interpreti a Salò. Aveva chiesto ‘garra‘, i suoi ragazzi l’hanno, di nuovo, tirata furoi. “Questo approccio mi piace molto, c’è dentro grande carattere, che ci deve appartenere sempre. I ragazzi meritano complimenti, ma lo sanno: questo atteggiamento voglio vederlo ogni volta. E’ la base cu sui appoggiare le idee tecnico – tattiche“. Magari, adesso, si può provare ad aggiungere alla ferocia anche un po’ di cinismo, per mettere in cassaforte una partita dominata. “Indispensabile: non aver chiuso una gara come questa è stato un problema per noi. Chi vive il calcio sa bene che basta un episodio, una mischia, una giocata, una seconda palla e non si riesce a capitalizzare una partita dominata, che la squadra ha meritato di vincere”. Resta l’unico neo della giornata, “perché le quattro o cinque palle gol sono state enormi, a porta vuota. Partite come questa non si possono lasciare aperte”.
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IL CUORE DI LUCA
“Rifarei tutte le scelte” aveva detto Longo già domenica a Salò e poi nella presentazione della sfida di ritorno. “Ero sincero, la formazione di oggi è la conferma. Sono contento anche per Parodi, che ha un cuore gigante. Fossi un tifoso, che giochi bene o male, Parodi lo apprezzerei sempre, perché dà sempre il 110 per cento, anche in ogni allenamento. Ero sicuro che, oggi, avrebbe superato l’errore nel gol dell’andata e non dimentichiamoci che a Como Parodi non c’era e il gol di testa lo abbiamo preso lo stesso e nella stessa posizione”. Scelta motivata, “questa era la sua partita, contro un attaccante esterno rapido. La sua prestazione va sottolineata, come quella di tutta la squadra, molto diversa dall’andata, perché ci siamo scrollati il mese senza gare e ci siamo calati nella realtà. Sempre si deve combattere, e i valori devono venire fuori e credo che la prestazione, di tutti, è dentro questo risultato“.
Partite come questa, con quattro occasioni enorme, vanno chiuse. Più cinismo, ma sempre umiltà, autostima e piedi per terra
AUTOSTIMA IN RIALZO
Il termometro dell’autostima cresce. “Noi dobbiamo credere in noi stessi. Abbiamo ottime potenzialità, la condizione per esprimerle è stare, sempre, al 110 per cento. Dobbiamo lavorare, sempre, con lo spirito di questi due giorni. Che, però – insiste Longo – non deve arrivare solo dopo il dolore di una sconfitta, deve fare parte sempre di noi. Autostima, sì, certo, ma anche piedi per terra, per affrontare la prossima avversaria”. Ostica più che mai, l’Albinoleffe.
IL PIANO GARA
La scelta di Corazza dall’inizio sta dentro il piano gara nella testa di Longo e del suo staff. “Nel piano gara si cercano determinate caratteristiche. Eusepi è un post covid, per struttura non va in condizione velocemente come gli altri: ho scelto di averlo a disposizione nell’ultima mezzora, se fosse stato necessario forzare la gara o tenere palla, e iniziare con Corazza, e farlo lavorare in aggressione in avanti, un compito dispendioso”.
Arrighini aveva la scintilla dentro. Grande anche il contributo di chi è subentrato, anche per pochi minuti
ARRIGHINI E I SUBENTRATI
Gol decisivo, quasi raddoppio, due avversari ammoniti: Arrighini top. “Una partita di spessore, aveva la scintilla dentro, che tramuta tutto in concretezza. E nella comncretezza ci sta anche il gol. Sono molto contento anche di chi è subentrato, nella maniera giusta: le partite si vincono anche lottando per pochi minuti. E’ questo lo spirito che contraddistingue una squadra da un semplice gruppo“. Ha funzionato anche la gabbia attorno a Carraro, il play della Feralpi. “Ha gioco corto e lungo, lo sposta da una catena all’altra, con precisione: abbiamo cercato di provare a soffocare la fonte di gioco”.
L’Alessandria avanza di grinta e di gioco, il Catanzaro esce, il Padova fino al 37′ della ripresa era sotto di tre reti e si è qualificato al brucio. “Non ci sono gare scontate. Questo è il gioco più bello del mondo, come si cala un attimo le sorprese sono dietro l’angolo, per questo è fondamentale restare umili, con i nomi e il blasone non si va da nessuna parte. Conta la sostanza”. Albinoleffe? “Arrivati a questo punto un avversario vale l’altro e noi dobbiamo continuare a guardare a noi stessi”