Attacco impalpabile, difesa incerta
Si salvano solo Pisseri e Giorno. Parodi fuori posto nel reparto arretrato
SALO’ – Un mese senza fare gare vere pesa? Indubbiamente. Gli avversari sono più rodati? Certo. Ma se la cultura degli alibi non deve appartenere all’Alessandria, allora è meglio capire perché la FeralpiSalò ha messo convinzione, ha manovrato sulle fasce, ci ha creduto e i Grigi lo hanno fatto poco e male. Che i lanci lunghi non piacciano a Longo è evidente, è bastato vedere la sua reazione tutte le volte che i Grigi si sono rifugiati nella prevedibilità di sparacchiare palloni in avanti, per la gioia di una difesa che è imbattuta da quasi 300 minuti (anche di questo si tenga conto mercoledì). Troppe amnesie, troppa poca precisione, come se la sconfitta di Como avesse lasciato, soprattutto nella testa, scorie non ancora smaltite. E, adesso, non c’è più tempo da perdere.
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PISSERI – Incolpevole: nell’azione del gol sarebbe servita una maggiore reattività, ma la colpa non è sua. E tiene a dalla i Grigi sventando il radoppio di Tulli dieci minuti dopo: 6
PARODI – Sbagiato: non è il suo ruolo e non è detto che possa andare sempre bene per risolvere l’emergenza, come era successo a Vercelli. Una forzatura eccessiva, che toglie spinta alla squadra, toglie qualche cross dal fondo e lo obbliga a giocate innaturali. Perdendosi Scarsella nell’azione decisiva. Meglio forse riportarlo al suo posto e mettere Macchioni a sinistra e Prestia a destra?: 5
DI GENNARO – Frenato: il cartellino affrettato, dopo solo 10 minuti, condiziona la sua prestazione, perché gli toglie un po’ di cattiveria e lucidità negli anticipi. D’altra parte è una difesa diversa da quella che è solito comandare con ben altra autorità: 6
PRESTIA – Incerto: la fatica nel primo tempo ad arginare D’Orazio, segnali di insicurezza che poco si addicono alla sua esperienza, condizionano una prestazione con troppe sbavature, anche se, almeno lui, è uno dei pochi a cercare la soluzione personale: 5.5
MUSTACCHIO – Incompleto: il giocatore che dovrebbe aiutare a fare la differenza va troppo a strappi, non è servito nella maniera giusta, ma quando ha la palla tra i pi3edi non realizza ciò che è nelle sue possibilità. Almeno nel primo tempo corre e mette qualche palla in area, nella ripresa quasi non si vede, a parte una percussione calciata malissimo: 5.5
FREDIANI (dal 31’st) Impalpabile:quasi non ci si accorge del suo ingresso se non fosse per l’errore sottoporta pochi minuti dopo essere entrato in campo: ng
GIORNO – Lucido: il più concreto, il più deciso in mezzo, il più in condizione della squadra, il più votato alla lotta per conquistare palloni. Anche il più pericoloso nel secondo tempo, di testa e di piede: 6
BRUCCINI – Nervoso: una tensione per nulla positiva, che abbassa, e di molto, il suo contributo. Troppi palloni persi, troppi seconde palle concesse agli avversari e una punizione, da buona posizione, calciata contro la barriera: 5.5
CASARINI (dal 19’st) Rallentato: Sembrava quello che meglio aveva recuperato dal covid, ma i test con squadre di Eccellenza consegnano una verità molto parziale e il centrocampista è lento e poco incisivo: 5.5
CELIA – Dimezzato: per un tempo non ci si accorge che è in campo, perché solo una volta riesce ad andare sul fondo. Meglio nella ripresa, quando insiste in progressione, anche se dovrebbe imparare a puntare l’uomo, perché altrimenti vanfica i suoi sforzi ed è poco utile: 5.5
CHIARELLO – Confuso: deve limitare il playmaker avversario, Guidetti, e in questo parzialmente riesce. Ma è poco, se poi non sposta il suo contributo alla fase offensiva: 5.5
DI QUINZIO – (dal 31’st) Arido: poca ispirazione al gioco, poco contributo alla manovra, he dovrebbe acquistare dai suoi inserimenti e, invece, non ha alcun beneficio: ng
EUSEPI – Limitato: l’occasione vera per pareggiare è sulla sua testa e colpisce anche bene, ma trova De Lucia che si supera nel solo intervento importante nei 95 minuti. Troppo poco per il capocannoniere, che non garantisce neppure un aiuto a tenere alta la squadra e a fare la lotta su tutti i palloni: 5.5
CORAZZA (dal 19’st) Inconcludente: assistendo a certe prestzioni viee da chiedersi cosa è successo all’attaccante che, un anno fa, aveva spintO la Reggina in B. Non una conclusione in porta, fatica anche a gestire i palloni: 5
ARRIGHINI – Spento: nel primo tempo quasi non ci si accorge che è in campo: non attacca mai la profondità, che è una delle sue prerogative, una sola conclusione in porta, nella ripresa, che Giani tocca in angolo, pochissimo per un giocatore che ben altro dovrebbe dare sempre: 5