Cerutti: Rinascita darebbe lavoro a circa 50 lavoratori (su 200)
Numeri non così dissimili da quelli dell'altra pretendente, Bobst
CASALE – Oggi le parti sociali implicate nella crisi Cerutti hanno potuto conoscere maggiori dettagli sulla seconda offerta presentata alla curatela, quella della cordata Rinascita.
Così, dopo le cifre di Bobst, che ha manifestato l’intenzione di assumere 30 lavoratori nel suo stabilimento di San Giorgio aprendo la porta al possibile coinvolgimento di una 40ina di persone dalla costituenda cooperativa, anche i numeri di Rinascita non sono così diversi.
«Hanno parlato di 45-55 persone in un progetto sostenibile che si terrebbe a Casale, assumendo (esternamente a quanti sono ancora in bilico nel fallimento nda) le professionalità mancanti – spiega Maurizio Cantello di Fiom Cgil – Spiegano di voler occuparsi di 5-6 macchine speciali all’anno ed eventualmente puntare a crescere, sempre in via Adam, per la cui ristrutturazione hanno spiegato di aver già stanziato dei fondi».
Gli ordini di grandezza sono comunque simili: da una parte 70 impiegati (40 dei quali ipotetici e con il rischio d’impresa come una spada di Damocle sulla testa), dall’altra una ventina in meno.
«Quello dei numeri è un ambito che sicuramente vogliamo rivedere» prosegue Cantello. Già, perchè il presidio che prosegue da metà febbraio lotta per circa 200 lavoratori, mentre qui si parla di conservare un impiego per, nella migliore delle ipotesi, un terzo di loro.
Non ci sono inoltre nemmeno novità per la proroga della Cassa Covid. I sindacati e i curatori la chiedono, il Tribunale di Vercelli non si esprime; e i lavoratori faticano a pagare le loro spese, senza entrate da tante settimane.
«Se non ci daranno risposte faremo un altro viaggetto a Vercelli» conclude Cantello.