Paolo Ponzio: «Così useremo i finanziamenti ottenuti per l’Alta Formazione»
Le 10 province più colpite dal virus hanno ottenuto questi fondi. Si dovrebbe istituire la Camera arbitrale
ALESSANDRIA – Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Alessandria sta mettendo a frutto un finanziamento ottenuto dal Consiglio Nazionale Forense. Sono stati quasi duecento i partecipanti per il primo appuntamento del corso sul diritto dell’Unione Europea organizzato dal professore Vito Rubino nell’ambito del progetto con cui è stato ottenuto questo appoggio economico. E non si tratta della sola iniziativa in programma. Ne parliamo con l’avvocato Paolo Ponzio*, presidente del Consiglio dell’Ordine.
Avvocato, come avete ottenuto il finanziamento?
Abbiamo utilizzato un contributo che il Consiglio Nazionale Forense ha concesso ai dieci Ordini appartenenti alle province più colpite nella prima fase della pandemia.
Come lo utilizzate?
In parte per due corsi. Uno è questo appena iniziato, l’altro è sull’arbitrato ed è in corso di preparazione. Inoltre si provvederà al potenziamento degli strumenti informatici dell’Ordine, in modo da rendere i servizi ai colleghi più fruibili ed efficienti. Il progetto è stato approvato interamente.
Cosa propone il primo corso?
Si tratta di un corso di alta formazione per i colleghi in materia di diritto comunitario. Una prima parte riguarda gli elementi istituzionali del diritto della Comunità Europea e un’altra i riflessi sul diritto interno. Questo per penale, civile e amministrativo.
Subito una grande adesione.
Sì, il primo incontro ha avuto un grande successo. Tra l’altro, abbiamo utilizzato la modalità in video. Il Consiglio Nazionale Forense ha autorizzato i Consigli dell’Ordine, anche per il 2021, a organizzare e accreditare gli eventi di formazione a distanza mentre prima non era possibile per i Coa. Questo permette a Colleghi di tutta Italia di collegarsi, come è accaduto in questo nostro primo appuntamento.
Quindi seguiti dappertutto?
Sì, ho controllato: ci sono stati colleghi collegati anche dalla Sicilia. Diciamo che questo era l’obiettivo nostro e anche della Cassa Forense: utilizzare il contributo per rendere un servizio all’intera Avvocatura.
Come mai avete avuto questo successo?
È un argomento non trattato spesso, quantomeno in un corso così strutturato. Sono sette incontri, ciascuno di tre ore. È molto articolato e impegnativo. I colleghi hanno visto in questa iniziativa un’opportunità. Conoscere le fonti comunitarie è importante perché molte hanno ormai una efficacia interna.
Come è organizzato?
È organizzato con la Scuola di Formazione Forense Ambrosoli (del cui comitato scientifico fa parte il professor Rubino), che raggruppa i sei Ordini del Distretto subalpino (Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli). I docenti sono professori di diversi atenei.
L’altro corso è sull’arbitrato.
L’arbitrato si colloca nelle procedure di giustizia alternativa alla giurisdizione, ed oggi più propriamente definite di “giustizia complementare”. L’obiettivo è anche quello di preparare i colleghi in vista della costituzione ad Alessandria (Come in altri Ordini) di una Camera arbitrale secondo le norme che il Consiglio Nazionale Forense sta ridefinendo.
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* CHI È PAOLO PONZIO
Paolo Ponzio, originario di Acqui Terme, si laurea in Giurisprudenza con lode presso l’Università degli Studi di Genova nel 1986. Si iscrive all’Albo degli avvocati di Acqui Terme nel 1992 e all’Albo nazionale dei cassazionisti nel 2005. Dal marzo 2016 è giudice ausiliario presso la Seconda Sezione Civile della Corte d’Appello di Milano. Dal novembre 2016 è delegato per il Piemonte e la Valle d’Aosta dell’Organismo congressuale forense. Dal febbraio 2019 è presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Alessandria