L’app per coltivare? «Progetto innovativo», andrà a Copenaghen
Creative Business Cup: Rapp/Horto va in finale nella sfida per le idee a forte valenza sociale. Tra 60 Paesi coinvolti, rappresenterà l?Italia
ALESSANDRIA – Che fosse un progetto creativo lo si era intuito fin dal giorno della presentazione, all’inizio di febbraio dello scorso anno, prima che la pandemia deflagrasse mettendo in ginocchio il mondo intero, economia compresa.
Adesso la certificazione per Rapp/Horto, la startup portata avanti da tre giovani alessandrini, arriva dalla Creative Business Cup, una competizione internazionale dedicata ai progetti innovativi a forte valenza sociale. Ecco la notizia: l’idea piace, agli organizzatori del matching, al punto da farle superare di slancio la selezione nazionale e – unico progetto italiano – da essere ammessa alla finale internazionale di Copenaghen, che si svolgerà entro il 2021 in una data al momento ancora non decisa.
Rapp/Horto è più di una idea. C’è molto virtuale ma altrettanto reale in questa proposta che consente di diventare agricoltori, e non solo operando attraverso uno smartphone. Per capirci, il punto di partenza è un’app unica al mondo, che permette di accorciare la filiera tra chi produce e chi consuma, consentendo di affittare un appezzamento di terreno di 16 metri, decidere che tipo di coltivazione attivare, seguirne i tempi di maturazione, avere notizie e suggerimenti e poi ricevere gli ortaggi a casa, alla fine del ciclo produttivo.
ANTICHI VALORI E TECNOLOGIA
Il reale è rappresentato dall’azienda agricola ’Km0’, di Alberto Ferrara, che ha sede a San Giuliano, alle porte di Alessandria, dove il lavoro è a contatto con la terra e non simulato da una applicazione. Ci sono alberi da frutto, si coltiva la verdura e la semina viene effettuata a mano. Inoltre, c’è un’attività di panificazione resa possibile grazie a un mulino che macina a pietra. Insomma, l’idea ha preso forma facendo riscoprire antichi valori associati alla tecnologia.
Era stata Barbara Rizzi, presidente del consorzio DiValenza, a tenere a battesimo Rapp/Horto. Che adesso cammina con le proprie gambe, come afferma Luca Lombardo, responsabile del progetto portato avanti con le collaboratrici Cristina e Marie: «Il nostro lavoro è solo all’inizio – sottolineano i tre ragazzi – ma l’intenzione è quella di proseguire in questa fantastica avventura con ancora maggiore passione e dedizione, incentivati dagli ottimi risultati finora ottenuti. Ogni nostro passo ha come punto saldo alcuni fattori che ci stanno molto a cuore, come la riduzione dell’inquinamento e degli sprechi alimentari, oltre all’incentivazione del lavoro e delle assunzioni. Ci piacerebbe anche approfondire i contatti con le scuole. Uno dei progetti in cantiere è infatti un orto didattico, dove l’interazione con la natura avrà un ruolo fondamentale per i ragazzi».
LA VETRINA E GLI INVESTITORI
In realtà, il covid ha lasciato il segno anche sui progetti innovativi: «Il 2020 è stato fortemente penalizzato dall’effetto virus – spiega Luca – e le simulazioni sono state poche, per non dire dell’affitto dei terreni. Era prevedibile, ma noi non ci perdiamo d’animo. Abbiamo bisogno di farci conoscere e la vetrina rappresentata dalla finale della Creative Business Cup è importante». Anche perché a Copenaghen si prevede una nutrita platea di investitori, interessati a questi progetti che sono espressione di 60 paesi. La prossima iniziativa di Rapp/Horto è l’avvio di un Horto Store online, quello successivo sarà l’apertura di un negozio, ovviamente a Valenza. L’obiettivo è poi sempre quello di dare vita a Rapp/Grape e Rapp/Oro, come era già stato anticipato durante la presentazione alla Camera di Commercio. Luca, Cristina e Marie guardano ancora più avanti, come dovrebbero fare un po’ tutti, in realtà: «Il nostro pianeta è sofferente – sottolinea Luca – e le risorse iniziano a scarseggiare. Penso che ognuno di noi possa dare il proprio contributo per migliorare il benessere della Terra e, al contempo, la propria alimentazione». Auguri.