Lino Pettazzi: «Paesi più accoglienti, ricordando che cambia il modo di fare turismo»
Coesione territoriale decisiva: dividerci col campanilismo non ha più senso
Dalla finestra del suo ufficio (a proposito: il palazzo municipale ha avuto un importante restyling), il sindaco di Fubine, l’onorevole Lino Pettazzi, indica uno slargo su una collina un po’ più in là: «È lì che metteremo la panchina gigante» dice, dando appuntamento per il Primo maggio (non ci sarà un’inaugurazione ufficiale, però) e assicurando che «già ora la gente va ad ammirare il panorama da lassù, anche se la panca non c’è ancora».
Punta sul turismo, Pettazzi. Sa che è l’arma vincente anche per la Coesione territoriale, quella realtà di 33 comuni tra Alessandrino e Astigiano che, a suon di progetti, cerca cospicui finanziamenti europei.
Onorevole, dunque il turismo. Partiamo da qui?
Fin dal 2018 abbiamo deciso che avrebbe rappresentato la svolta del nostro territorio. A Fubine abbiamo investito molte risorse, coinvolgendo i paesi limitrofi. Crediamo che questa sarà materia anche per la futura Unione dei comuni, di cui stiamo discutendo.
Con chi vi unirete?
Siamo solo in fase progettuale, vedremo. Certamente saranno paesi della collina.
Intanto c’è la Coesione territoriale a cui Fubine aderisce.
Sì, con grande convinzione. E mi rallegra il fatto che il filo conduttore sia il Tanaro. Io sono di Rocchetta e con il fiume ho sempre avuto un rapporto speciale, fin da bambino. Il Tanaro ha creato problemi, è vero, ma ha enormi potenzialità anche dal punto di vista turistico. E poi ricordiamoci che il turismo è cambiato…
In che senso?
Non bisogna pensare solo a qualcosa di strettamente culturale. Ora c’è voglia di aria aperta, di camminate, di tour in bici. Sono nella commissione parlamentare che si occupa di questa materia: è un settore in cui stiamo investendo molto.
Lino Pettazzi, sindaco di Fubine
La Coesione di 33 comuni si candida a essere un punto di riferimento credibile.
Lo è. Non è più tempo per fare distinzioni tra campanili, province, collina o pianura. Bisogna unirsi e progettare insieme per accedere alle risorse. Gianni Ravazzi, il consigliere comunale di Alessandria che si occupa di Coesione, sta facendo un lavoro straordinario, con grande passione. Io credo che senza passione non si vada da nessuna parte.
Fubine come si muove dal punto di vista turistico?
Abbiamo in gestione il parco del castello con l’intenzione, grazie alla collaborazione del tecnico Fabrizio Masarin, di iscriverlo al Circuito europeo dei parchi storici. E poi è stato rinnovato lo spazio accanto alla Cappella Bricherasio: credo possa essere un altro nostro vanto turistico. Entro una quindicina di giorni installeremo due colonnine per la ricarica delle biciclette elettriche e, presto, metteremo noi stessi a disposizione le bici.
E intanto con Acqui…
Esatto. Ho incontrato il sindaco Lorenzo Lucchini per portare avanti il progetto della ‘Strada del vino’, senza dimenticare la ‘Strada franca’ che coinvolgerà i comuni del circuito ciclistico Monsterrato. Certo, mancano cose. Ad esempio, servirebbe una miglior connettività, perché ormai i turisti si spostano utilizzando le app.
Ha incontrato gli altri sindaci della Coesione, quelli i cui comuni che fanno riferimento a Fubine?
Sì qualche giorno fa. Stiamo cercando di capire cosa abbiamo a disposizione e individuare ciò che manca. Mappare il territorio è fondamentale, solo così si potrà procedere.
Qualche perplessità?
Si parla, con la Coesione, di incentivare biogas e fotovoltaico. Io dico: «Dipende». Non è che ovunque vada bene tutto.