Crisi Cerutti: la cordata d’imprenditori dietro l’altra manifestazione d’interesse
CASALE – Nel giorno dei ‘dettagli’ della manifestazione d’interesse Bobst, esce allo scoperto anche la seconda proposta per la Cerutti quella che fino a poche ore fa era definita semplicemente Rinascita. Si tratta di una cordata composta dagli imprenditori Marco Drago, Diana Bracco, Ernesto Pellegrini e Franco Goglio, con il supporto dell’avvocato Paolo Montironi.
«All’investimento – si spiega in una nota diramata poche ore fa – a fianco degli imprenditori, è interessata anche Invitalia, attraverso il Fondo Salvaguardia Imprese, che acquisisce partecipazioni dirette di minoranza nel capitale di rischio delle imprese con marchio storico che versano in difficoltà economico-finanziaria al fine di rilanciarle. Nello specifico, il 3 maggio è stata presentata la prima manifestazione d’interesse integrata poi il 12 maggio dalla comunicazione agli organi della procedura circa gli elementi qualificanti dell’offerta, che include i lavoratori che saranno parte del progetto in una fase inziale di ripartenza industriale. L’operazione intende rilanciare l’attività del Gruppo Cerutti che, ancorché indebolito dalla crisi che lo ha colpito, rappresenta ancora un patrimonio ed un’eccellenza per l’industria del settore, per il territorio ed il tessuto sociale circostante».
Nella nota c’è quella che sembra essere un stoccata a Bobst, l’altra contender: «L’obiettivo è quello di mantenerne la massima integrità ed autonomia, evitando così che la Cerutti diventi un piccolo reparto all’interno di società di gruppi stranieri. Questa operazione permetterà innanzitutto di completare le commesse che hanno già iniziato il loro ciclo produttivo (o le linee in costruzione) al momento dell’apertura della procedura e non ancora terminate e potrà rilanciare la Cerutti nei suoi business tradizionali, in particolare con una focalizzazione sul mercato delle rotocalco per la stampa di imballaggi, di elementi di sicurezza per banconote, nonché di impianti per il converting. L’intenzione della cordata è quella di corrispondere un prezzo congruo, a beneficio dei creditori, e di assumere nell’ambito del perimetro aziendale un numero di addetti sufficiente ad una operatività piena della ricostituita impresa, integra nel suo core business, con la possibilità di ulteriori crescite occupazionali sulla base del positivo sviluppo del business plan.
Mercoledì è previsto il primo incontro ufficiale tra cordata, curatela e parti sociali dal quale si sapranno ulteriori dettagli.