Zaffiro: «Il via libera al McDonald’s? Lo scherzo migliore dell’amministrazione»
L'esponente di Casale Bene Comune attacca la giunta Riboldi
CASALE – Da una settimana Piazzale Casale F.C. Campione d’Italia 1914 è chiuso al traffico. Il motivo? Sono iniziati i lavori per preparare lo spiazzo ad ospitare il nuovo ristorante McDonald’s. Una notizia che ha generato clamore fra i casalesi che sui social si sono divisi immediatamente in due fazioni: chi non vede l’ora di avere l’iconico fast food a due passi dal centro città e chi invece vede questa aggiunta come un ulteriore ostacolo sul percorso di valorizzazione del commercio del territorio. Tra quest’ultimi rientra l’esponente di Casale Bene Comune Johnny Zaffiro, che su questo aspetto attacca la giunta Riboldi.
Quello dell’amministrazione viene infatti definito: «Lo scherzo migliore», ovvero «dichiarare in campagna elettorale di voler difendere a spada tratta il commercio, e poi dare il via libera alla costruzione ‘nuova di pacca’ di un McDonald’s attaccato al centro storico, posizionato a meraviglia per ottenere il massimo beneficio economico. In barba agli investimenti fatti dai ristoratori casalesi per adeguarsi alle misure anti Covid e sopravvivere (consegne a domicilio e dehors innanzitutto) e in barba all’idea di centro storico di qualità. Possibile che al sindaco e ai suoi assessori non riesca di progettare gli interventi in maniera razionale e positiva per la città?».
Alla domanda Zaffiro si risponde da solo, spiegando come gli scherzi non siano terminati: «Possibile, purtroppo, perché l’altro scherzo lo ha fatto nei giorni scorsi il vicesindaco Emanuele Capra parlando del Borgo Ala. Ha detto il vicesindaco che l’intenzione dell’amministrazione è quella di partecipare ad un bando finalizzato alla ristrutturazione delle due palazzine di edilizia popolare di via Bagna. Ottima idea, chi non ritiene doveroso tutelare la qualità abitativa dei cittadini? Chi, nello specifico, potrebbe negare la necessità di interventi drastici e risolutivi nelle due palazzine in oggetto? Certo non noi, e certo nemmeno i nostri amministratori.
Allora perché, ci domandiamo, l’attuale maggioranza bocciò il progetto della giunta Palazzetti, progetto all’epoca in dirittura d’arrivo, che impegnava un cospicuo intervento statale per tutto il quartiere e una modesta partecipazione del Comune? Era un bando quello, ben articolato, perché prevedeva un parcheggio in piazza Don Palena, la ristrutturazione in chiave sociale (spazi per giovani, anziani e associazioni con la messa a disposizione di aree multifunzione) del Santa Chiara (pregevolissimo edificio storico) e – guarda un po’! – la riqualificazione delle palazzine in oggetto. Tre capitoli per un progetto che avrebbe avuto una rilevante portata su Borgo Ala e sulla città tutta. Fu però bocciato l’intervento economico del Comune, col risultato che di quel valido progetto si fece, pensate un pò, il parcheggio. E ora sentiamo il solito autoincensamento per la partecipazione ad un bando di portata assai inferiore, l’esito del quale non è nemmeno sicuro. Bello scherzo davvero!».
Quello che Zaffiro rivendica è il merito della precedente giunta di aver intuito la necessità di investire in questi progetti, definendo gli interventi portati a termine dall’amministrazione con linguaggio aritmetico: «Noi contestammo duramente la scelta di opporsi all’investimento del Comune nell’ambito di quel bando, e i fatti ci danno ragione, perché niente di meglio è stato fatto e la politica urbanistica dell’amministrazione si riassume nell’equazione ‘riqualificare = creare un parcheggo’. Punto. Di edilizia e qualità della vita ci si occupa solo se un bando offre il miraggio dello ‘zero costi per la cittadinanza’. Ben vengano i bandi pubblici, nazionali ed europei, ma lesinare proprio sulle fasce più vulnerabili non è ammissibile. E considerare il territorio come una mappa da tacconare è deprecabile».
E non manca l’attacco per quel che riguarda il ‘caso’ di Piazza Venezia, che definisce: «La prova di questa miopia, che rasenta l’insolenza quando si accompagna all’autocelebrazione. L’area, strategica, è oggetto di un fantomatico studio, ignoto alla cittadinanza e forse alla stessa giunta Riboldi… Esiste o non esiste un progetto su questo vasta zona di Casale? Almeno alla conta dei parcheggi si è arrivati? Noi chiediamo che l’amministrazione si confronti non tanto sulla visione di città (occorre averla, infatti…), quanto sul percorso, sulle strategie per programmare lavori pubblici di una qualche utilità nel tempo, funzionali allo sviluppo di Casale Monferrato in futuro.
Accettino i nostri amministratori un confronto con chi può contribuire allo sviluppo urbano nell’interesse collettivo. Noi ci siamo resi disponibili, ma ci sono anche associazioni, comitati… finanche i consigli di partecipazione: questi potrebbero essere coinvolti in tavoli allargati di discussione, e sottolineiamo allargati, propedeutici al coinvolgimento di figure competenti».