Giornata Internazionale dell’Infermiere, appuntamento con Lorella Gambarini
Evento in diretta sui social e sul sito dell?azienda ospedaliera domani dalle ore 16.30
ALESSANDRIA – «Si sta tornando gradualmente alla normalità. Non solo quella della quotidiana attività in tutte le strutture ospedaliere, ma anche la ripresa dei tirocini, il completamento di nuovi assetti organizzativi, le assunzioni, i gruppi di coordinamento della ricerca. Insomma, la ripresa non è solo “normale”, bensì coincide con l’ampliamento di attività che hanno un unico obiettivo: il migliore assetto organizzativo per il migliore servizio ai pazienti». Lorella Gambarini, responsabile della Direzione Professioni Sanitarie (Dipsa) dell’azienda ospedaliera di Alessandria, ha il tono tranquillo di chi è abituato alla complessità di una organizzazione. Ma anche per lei, e per la direzione che le fa capo, questa complessità è andata oltre le previsioni. Prima la pandemia, poi alcuni nuovi servizi (come il presidio degli ingressi in ospedale con le postazioni di controllo della temperatura), infine le vaccinazioni.
All’interno degli ambulatori vaccinali, riservati prima alle persone più anziane poi a quelle ‘fragili’, sono occupati infermieri esperti (quattro più tre oss) in tre postazioni per turno, oltre a tecnici e al personale della farmacia che prepara i vaccini. «Non è stato semplice, è vero. Ma devo dire che grazie alla collaborazione di tutto il personale e il pieno raccordo con la direzione dell’azienda siamo riusciti a mettere a punto una ‘macchina’ che funziona, come dimostrano i positivi commenti delle persone che usufruiscono, per esempio, dell’ambulatorio per i vaccini» commenta Lorella Gambarini, che domani parlerà, in diretta sui social durante l’edizione speciale di ‘Ospedale Incontra’, dalle 16.30, di quanto avviene in ospedale dove lavorano le circa 1.700 persone che fanno capo alle professioni sanitarie, in occasione della “Giornata Internazionale dell’Infermiere”.
Gli ultimi cambiamenti organizzativi sono coincisi con il mese di aprile. «In questo periodo – racconta la responsabile della Direzione Professioni Sanitarie – si è conclusa la selezione per gli incarichi di funzione dei coordinatori delle strutture di dipartimento e / o di processo. Dovevano essere coperti i posti vacanti e all’interno delle strutture, sono entrati in team i coordinatori infermieristici e tecnici di dipartimento e di area con un coordinatore apicale. Le posizioni coperte sono andate a regime a inizio maggio. Intanto è stato redatto un regolamento relativo all’orario di lavoro, d’intesa con le organizzazioni sindacali, che mi sento di definire davvero migliorativo per tutti. Stiamo poi svolgendo l’analisi di documenti aziendali e di procedure interne, tutti atti importanti per il funzionamento e l’organizzazione. Il team della Direzione Professioni Sanitarie lavora nei reparti proprio per affinare sempre al meglio ogni singolo aspetto organizzativo».
La mole di lavoro è enorme, forse poco visibile dall’esterno, però è fondamentale perché è da essa che dipende la qualità del servizio e l’attenzione quotidiana al paziente all’interno di ogni reparto ospedaliero. «Con i responsabili dell’unità di ricerca delle professioni si lavora per coordinare i referenti della struttura all’interno di ogni singola struttura e in tutti i Dipartimenti. Accanto a tutto questo – prosegue Lorella Gambarini – c’è poi il pool, numeroso, per i progetti di ricerca nell’ambito delle professioni sanitarie. Si tratta di una organizzazione capillare su questo fronte che ha come obiettivo migliorare l’efficacia e l’assistenza».
Nei prossimi giorni si aggiunge un altro tassello. Entrano in ospedale una quarantina di persone che frequentano i corsi per oss delle scuole di formazione di Enaip e Cnos di Alessandria. Per un mese e mezzo saranno impegnati nelle strutture ordinarie (non covid) dove saranno affiancati dagli operatori socio sanitari interni e dagli infermieri. Una presenza invece consolidata da anni è quella degli infermieri tirocinanti che sono sempre presenti in ospedale, indossano la casacca viola, con un rapporto quasi ‘uno a uno’ con l’infermiere che guida il tirocinio.
La ricerca (fa capo al Dipartimento Attività Integrate Ricerca Innovazione, diretto da Antonio Maconi) e l’università sono così diventate le altre due parole chiave consolidate per le professioni sanitarie. La novità è rappresentata dagli elementi innovativi come la progressiva specializzazione, la partecipazione attiva a studi e ricerca, anche di profilo internazionale, l’attivazione del corso di laurea di Fisioterapia (la sede è al centro di riabilitazione ‘Borsalino’), che si aggiungono, appunto alla formazione e al tirocinio, anche degli operatori sociosanitari. «Intanto – conclude Lorella Gambarini – l’azienda ospedaliera continua ad assumere, il turn over degli infermieri è garantito, e ancora recentemente hanno fatto il loro ingresso in azienda tecnici di laboratorio, di radiologia, una dietista».