Arquata, Alberto Basso tenta il bis: di nuovo candidato a sindaco
Pandemia permettendo, le elezioni dovrebbero tenersi in autunno. La lista civica Abc invece ha già annunciato che non si ripresenterà
ARQUATA SCRIVIA — Alberto Basso si candida per il secondo mandato da sindaco di Arquata Scrivia. Si parte da qui per la prossima campagna elettorale arquatese in vista delle elezioni amministrative che dovrebbero tenersi in autunno.
Ma il condizionale è d’obbligo, infatti, il Governo guidato da Mario Draghi sta valutando anche l’ipotesi di far slittare ulteriormente questa tornata elettorale ad aprile 2022, così da avere un unico election day. Al momento comunque si lavora per la data dell’autunno che è, per altro, già una proroga. Infatti le amministrative avrebbero dovuto tenersi, se non ci fosse stata la pandemia, questa primavera.
«Non appena abbiamo approvato il bilancio – dice Basso – inizieremo a redigere il programma elettorale». Il sindaco non fa nomi ma conferma che fra i candidati in lista vi saranno componenti dell’attuale amministrazione e «poi avremo qualche altra novità ma al momento preferisco non sbilanciarmi. A breve, comunque, si sapranno tutti i nomi»
Basso è pronto alla campagna elettorale per il suo secondo mandato da primo cittadino di Arquata ma il suo impegno politico, nonostante la giovane età, si può dire di lungo corso. Ha ricoperto la carica di assessore al Bilancio nei due mandati di Paolo Spineto (2006-2016). Conosce quindi bene la macchina comunale e le sue dinamiche. «Mi ricandido nella speranza di poter portare avanti il progetto di città che stiamo attuando dopo molto lavoro. Vorrei portare a compimento quello che abbiamo iniziato. Saranno, comunque, gli arquatesi a decidere».
Chi invece ha già annunciato che non si ripresenterà alle elezioni è la lista civica Abc – Arquata Bene Comune, che nel 2016 aveva candidato a sindaco il medico Diego Sabbi. In un messaggio diffuso in città, Abc ha fatto sapere che «questi anni seduti tra i banchi dell’opposizione hanno rafforzato l’idea che il nostro cuore abbia bisogno di spazi meno angusti delle istituzioni politiche. Noi vogliamo essere “dentro” la popolazione, non dentro l’amministrazione comunale».