Crisi Cerutti: “Subito un tavolo ministeriale e la cassa Covid”
I sindacati sono stati ascoltati in Regione
TORINO – Dopo 80 giorni di presidio degli impianti produttivi, «non abbiamo ancora potuto confrontarci con i commissari nominati dal Tribunale. Chiediamo che la Regione si attivi non solo per la cassa ma anche per la costituzione di un tavolo istituzionale con il ministero e la proprietà». Questa la richiesta formulata durante l’audizione delle rappresentanze delle organizzazioni sindacali delle Officine meccaniche Cerutti di Casale Monferrato, tenutasi in terza Commissione Regionale e presieduta da Claudio Leone.
Dal 2 maggio i circa 240 lavoratori della storica azienda sono senza cassa integrazione. Le rappresentanze dei lavoratori hanno chiesto la proroga della cassa Covid (formalmente nella giornata di ieri), ma non è ancora giunta alcuna risposta. Il timore dei sindacati è che a fronte di un’azienda in grado di produrre macchine ad alta tecnologia e che possiede delle professionalità importanti, potrebbero esserci intenti poco chiari, magari di chi ha risposto al bando (il riferimento, pur implicito, è a Bobst), per eliminare un concorrente e prendersi il meglio della azienda. La delegazione sindacale, composta dalle principali sigle e dalle Rsu è stata stimolata dalle domande di diversi consiglieri: Domenico Ravetti (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fi), Marco Grimaldi (Luv) e Valter Marin (Lega).
Le svariate commesse in ordine alla Cerutti, a causa del fermo produttivo, si stanno perdendo «e il ministero sta ancora valutando la nostra richiesta di interlocuzione», hanno chiarito i quattro.