Cit, passa il piano di risanamento. Ma per salvare la società servono i privati
Ribadito l'interesse da parte di un operatore privato: è il presupposto fondamentale per garantire un futuro all'azienda
NOVI LIGURE — Il consiglio comunale di Novi Ligure ha approvato ieri sera, dopo quasi cinque ore di discussione, il piano di risanamento del Cit, l’azienda di trasporto pubblico locale. La decisione non era scontata: i tecnici comunali e i revisori dei conti avevano dato parere negativo alla delibera approntata dall’assessore al Bilancio Maurizio Delfino e le minoranze avevano chiesto di rimandare di 48 ore la votazione, per dare agli uffici municipali più tempo per valutare il piano di risanamento.
Alla fine però il consiglio ha deciso di votare e il documento è passato: a favore si sono espressi Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, astenuti i Democratici e il gruppo Solo Novi; a votare contro il Movimento 5 Stelle. A garantire il numero legale è stata la minoranza, perché per la maggioranza erano presenti solo 7 consiglieri. Un fatto che è stato sottolineato a più riprese sia dal capogruppo dem Simone Tedeschi, sia da quello di Solo Novi Marco Bertoli.
Il piano, in estrema sintesi, prevede la copertura delle perdite del Cit, la ricapitalizzazione e la successiva vendita a un privato dell’85 per cento delle quote. Proprio questo è l’elemento chiave: in consiglio è stato rimarcato che c’è un operatore privato seriamente interessato ad acquisire le azioni del Cit. Ma se questo interesse per qualsivoglia motivo non si concretizzasse, i presupposti del piano verrebbero disattesi e la società sarebbe in gravi problemi.
Venerdì 7 maggio è già stata convocata l’assemblea dei soci del Cit, cioè dei sindaci dei Comuni che fanno parte dell’azienda.