Si piazzano i dehors: Confcommercio in aiuto dei ristoratori
Gli Uffici Confcommercio hanno formulato un nuovo progetto di gestione degli spazi e delle zone ZTL
ACQUI TERME – Da stamani sono ammessi i lavori di sistemazione dei dehors per la ristorazione all’aperto, l’unica consentita dal decreto legge 52. «In altre sedi e per il tramite della nostra associazione a livello nazionale (FIPE) ci siamo già espressi sulla inadeguatezza di tale provvedimento, che ci auguriamo possa essere cambiato al più presto, permettendo ai pubblici esercizi in zona gialla di fare almeno ciò che era concesso qualche mese fa per la stessa tipologia di zona- dichiara la presidente Confcommercio Acqui Sabrina Cerutti – A livello locale ci siamo subito attivati per creare nuovi spazi per tutti i pubblici esercizi che ne sono sprovvisti, per consentire loro almeno di accogliere i clienti in quegli spazi».
Critici contro la ratio della norma: «Un provvedimento senza senso che crea disparità e disuguaglianze fra le imprese e senza alcuna base scientifica – continua l’intervistata – Nel frattempo però stiamo lavorando senza sosta, anche grazie alla collaborazione con l’Amministrazione e gli Uffici del Comune di Acqui Terme, affinchè nessuna impresa perda questa seppur limitata possibilità: gli Uffici Confcommercio Acqui Terme hanno formulato nei giorni scorsi un nuovo progetto di gestione degli spazi e delle zone ZTL al fine di incrementare le possibilità di creazione dehors all’aperto che alla luce delle nuove disposizioni normative, risulta ancor più essenziale che lo scorso anno».
La proposta, accolta dall’Amministrazione Comunale, produrrà disposizioni utili alla resa pedonabile (perlopiù nelle ore serali e nei giorni festivi) di alcune vie e piazze cittadine. «Grazie a percorsi alternativi che saranno appositamente creati, la città di Acqui Terme potrà così godere di una riduzione del transito degli autoveicoli, che permetterà la nascita di caratteristici spazi dedicati alla ristorazione plein air, fondamentali per permettere ai pubblici esercizi cittadini, che ormai da 14 mesi stanno subendo uno sfibrante “stop & go” delle loro attività e hanno dovuto sopportare lunghi mesi di totale chiusura». Palazzo Levi, pur non concedendo l’utilizzo del suolo pubblico in pendenza della pratica di autorizzazione ha però garantito trattazioni veloci affinché tutti i ristoratori possano, nell’immediato, beneficiare dello ‘sfogo esterno’ e tornare a lavorare.