Lercaro, in consiglio l’interrogazione di “Ovada viva”
Venerdì prossimo la discussione. Nel frattempo si è chiarito il quadro dell'inchiesta sulla casa di riposo
OVADA – Sarà discussa venerdì 7 maggio, dalle 21.00, l’interrogazione presentata da “Ovada viva” a proposito dai fatti accaduta all’Ipab Lercaro nel marzo 2020. Il quadro si è chiarito nell’ultima settimana. Ora l’indagine è chiusa e la Procura contesta a una Oss, che lavora per una Cooperativa che opera in appalto nella struttura, l’ipotesi di omicidio colposo. Ma solo una delle vittime, la donna di 85 anni, morì per le conseguenze dell’ingestione di detersivo finito, non si sa come, in una bottiglietta dell’acqua. L’altra vittima, un uomo di 65 anni, morì a causa del Covid, scatenatosi in un focolaio in quel periodo. Una terza persona non ebbe gravi conseguenze. La Oss, secondo l’accusa, avrebbe versato il detersivo in una bottiglia di plastica per portarlo a casa dimenticandolo poi in una stanza utilizzata anche da altri. La famiglia della vittima ha inviato una richiesta di risarcimento. L’Ipab Lercaro ha già fatto sapere, attraverso il commissario Ivana Nervi nominata in data successiva a quella dei fatti, di volersi costituire parte civile. E proprio su questo aspetto si sofferma l’interrogazione firmata da Pier Sandro Cassulo, capogruppo di “Ovada viva” chiedendo se anche l’amministrazione di Ovada vorrà assumere lo stesso indirizzo. Cassulo chiede anche se le dimissioni di Gianluigi Sfondrini, predecessore della Nervi nel ruolo di commissario, furono successive agli eventi citati.