Cimitero, una nuova ala per seppellire chi non è cattolico
L'idea del vicesindaco Diego Accili: «Così favoriamo anche l'inclusione sociale». Il progetto punta ai fondi del Recovery Plan
NOVI LIGURE — A Novi Ligure potrebbe nascere un cimitero per persone non di fede cattolica. Il vicesindaco Diego Accili, illustrando i progetti che l’amministrazione comunale intende realizzare con i fondi del Recovery Plan – nel caso in cui venissero effettivamente erogati – ha spiegato che in città manca una struttura dove seppellire le persone di fede diversa.
«È un’esigenza molto sentita, perché le confessioni religiose presenti a Novi sono diverse», ha detto Accili, ricordando la tragedia del 20enne marocchino affogato la scorsa estate e poi tumulato ad Alessandria per l’indisponibilità di un luogo adatto nel novese.
«In questo modo favoriremmo anche l’inclusione sociale delle minoranze religiose», ha affermato il vicesindaco. Per fare un confronto, a Novi gli stranieri sono quasi 3.900, pari al 14 per cento della popolazione, provenienti da Romania (880), Albania (724), Marocco (591), Ecuador (430), Cina (191) e altri Paesi.
Per l’ampliamento del camposanto, che comunque è necessario a prescindere dalla realizzazione di un’eventuale area dedicata alle altre confessioni religiose, verrebbe utilizzato sia il terreno ancora disponibile a ovest che quello occupato da una fabbrica in disuso, di fronte all’ingresso di via Bixio.
Peraltro, ha fatto sapere Accili, con l’ampliamento si farebbe anche fronte all’aumento di sepolture causate dal coronavirus. Il progetto inoltre si aggancerebbe al programma di manutenzione del cimitero, in particolare delle coperture. Il costo stimato dell’intervento è di 1 milione e 750 mila euro.