Cinghiali: “In Piemonte situazione fuori controllo”
Il presidente Moncalvo: "Chiediamo l?intervento dei sindaci, in qualità di responsabili della sanità e sicurezza pubblica, affinché prendano formalmente posizione"
“Basta: è ora di mettere un punto fermo all’annosa questione, ancora mai risolta definitivamente, della fauna selvatica che sta generando ormai da troppo tempo gravi problemi ambientali e di pubblica sicurezza. La situazione è insostenibile, sotto tutti i punti di vista, per i territori piemontesi. Alla luce della situazione giunta ormai alla saturazione con i cinghiali e la fauna selvatica in continua crescita, oltre agli aspetti sanitari poiché i cinghiali sono veicolo della Peste suina Africana ma anche di malattie infettive batteriche per l’uomo, chiediamo l’intervento dei sindaci, in qualità di responsabili della sanità e sicurezza pubblica, affinché prendano formalmente posizione, attraverso anche uno specifico documento che abbiamo predisposto e che da domani presenteremo a tutti loro tramite i nostri referenti territoriali, nei confronti delle autorità territoriali, in particolare dei Prefetti, dei Presidenti delle province e della Regione”.
È quanto evidenziano Roberto Moncalvo, presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa, delegato confederale nel far presente che già i dirigenti di Coldiretti Piemonte stanno incontrando i prefetti delle varie province, dando vita ad un’azione capillare di mobilitazione.
“Occorre andare oltre le modalità fino ad oggi adottate, considerando che in oltre trent’anni di denunce, non è stato possibile raggiungere i risultati attesi. Necessario tutelare l’intera comunità piemontese con interventi straordinari anche mediante specifiche deroghe che consentano di prevedere, visto lo stato di effettiva emergenza, il coinvolgimento delle forze dell’ordine come i Carabinieri forestali e l’Esercito per agire con misure di contenimento al fine di bloccare una situazione ormai degenerata, al punto tale da essere seriamente pericolosa per i cittadini, oltre che per gli imprenditori agricoli, – continuano Moncalvo e Rivarossa – i quali non vengono neppure coperti dagli indennizzi poichèla perdita di reddito va ben oltre il valore del risarcimento ottenibile. D’altronde l’indagine Coldiretti/Ixè evidenzia come siano, in primis, i cittadini, non solo quelli residenti nelle aree rurali, ad essere spaventati dalla presenza dei cinghiali e più di 8 italiani su 10 (81%) pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti a tutela dell’incolumità dell’intera popolazione”.