Alla scoperta dell’interporto di Vado
Interessante incontro on line per gli alunni delle classi quinte dell'Istituto Marconi
TORTONA – Settore chiave per il rilancio economico del paese e la valorizzazione delle competenze tecniche, la logistica scommette sui giovani e si apre a loro offrendo una panoramica di importanti potenzialità in termini di prospettive occupazionali.
È quindi con palese entusiasmo che Paolo Maria Ronchetti, coordinatore della commissione Pcto della fondazione Slala, Sistema Logistico del Nord Ovest d’Italia, ha introdotto, mercoledi scorso 21 aprile, i lavori del primo di una serie di incontri di formazione on line con i responsabili dell’Interporto di Vado Ligure V.I.O., organizzati in collaborazione con la fondazione William Salice “Colour Your Life” e destinati alle classi terminali degli istituti tecnici delle province di Alessandria e Asti.
Ai ragazzi dell’istituto Marconi è andato l’onore di essere i primi a beneficiare, con altrettanto entusiasmo, di questa opportunità e di confrontarsi con i relatori di Vado dopo aver ricevuto da loro un ricco portfolio di materiale e di video introduttivi. L’interporto di Vado, uno dei ventitrè situati sul territorio italiano, è attualmente controllato dall’autorità di sistema portuale del mar Ligure occidentale e dall’Autostrada dei Fiori, e raggiunge una superficie totale di ben 232mila m². Un interporto è una realtà moderna e razionale organizzata per la gestione dei flussi di magazzino, in grado di soddisfare le esigenze di una clientela internazionale attraverso l’utilizzo sia di navi che di treni. Sono infatti questi due mezzi di distribuzione a svolgere l’importante compito di convogliare le merci alla destinazione stabilita. In particolare, i treni nei porti permettono di smistare le merci in base alla loro provenienza e destinazione e attraverso l’uso di pallet. A livello organizzativo, il sito di Vado si divide in cinque aree: oltre a quella prettamente amministrativa, le altre quattro assicurano servizi logistici inerenti alle pratiche di sdoganamento ed agli adempimenti relativi al regime doganale richiesto dal cliente, alla pesatura containers ed alla movimentazione delle merci. L’azienda dispone, inoltre, di strutture apposite, come gli speciali magazzini a temperatura ambiente o refrigerata (con temperatura inferiore ai -20 gradi), per lo stoccaggio di ogni tipologia di prodotto, anche deperibile: dallo zucchero al miele, dal cacao ai surgelati. Oltre a ciò, nell’area del sito, vengono svolte attività di fumigazione e trattamenti containers ad Ht ed il cosiddetto break bulk, cioè il servizio di rizzaggio per le merci che necessitano di particolari condizioni di carico e trasporto.
La nascita relativamente recente dell’interporto, unito ad altri fattori, (non ultimo quello territoriale), non lo rendono al momento adatto ai grandi colossi dell’e-commerce come Amazon. Il fatto che la struttura sia circondata da colline ne impedisce infatti l’ulteriore ampliamento, problema per il quale si auspica una soluzione futura grazie all’acquisizione nuove zone con cui collegarsi. Altro vincolo importante cui attenersi è quello della sostenibilità: l’interporto di Vado ispira la propria vision ai principi dell’Agenda 2030 e tra i suoi obiettivi vi è quindi quello di avere il minor impatto possibile sul contesto ambientale, così come spiegato nel suo Codice Etico.
L’evento ha avuto come moderatore Enrico Sozzetti, coordinatore delle commissioni di lavoro di Slala insieme a Enrico Montefiori, segretario generale della fondazione Salice e si è articolato nella presentazione accurata dell’azienda e delle sue funzioni grazie agli interventi di Gian Luigi Miazza, direttore dell’Interporto, Raffaella Brunetto, responsabile dell’ufficio amministrativo e di Antonio Leo, responsabile dell’ufficio tecnico. Nel corso del successivo dibattito tra relatori e studenti è emerso come la logistica sia un settore fondamentale per la distribuzione di qualsiasi prodotto o materia prima, costituendo il nodo imprescindibile per una corretta e razionale commercializzazione del prodotto stesso. L’incontro ha dato ai ragazzi una visione esaustiva delle complesse funzioni dell’interporto e del settore logistico nel suo complesso, fornendo anche, per alcuni, preziosi spunti di lavoro in vista dell’esame di stato. Per l’istituto Marconi la conferma di un interesse e di una proposta didattica in divenire.