“Non c’è bisogno di parlare, voi sapete cosa fare”
ALESSANDRIA – C’à chi ha gli occhi lucidi, e non è certo l’effetto dei fumogeni. E’ commozione, è emozione, ci scappano anche le lacrime. Dai finestrini del pullman i Grigi vedono tutto. Si sono resi conto che non è solo tifo: è identificazione tra una squadra e la sua gente. “Troppo bello, mi avete fatto piangere”, confessa Gianandrea Cavalleri. Perché ritrovare i compagni di tifo, dopo un anno e più, è una sensazione speciale. C’è chi corre per decine di metri accanto al pullman e chi si mette davanti, pochi gesti per chiedere di fermarsi. Il tempo che basta per srotolare lo striscione creato poche ore prima. Semplice, diretto, vero, la sintesi del pensiero di tutti, “Non c’è bisogno di parlare, voi sapete cosa fare“. Tra cori, tamburi, megafoni e bandieroni, il mezzo riprende a ‘muoversi’, dietro ci sono tre auto con Eusepi, Corazza e Prestia, i tifosi non si fermano (nelle foto di Ilaria Cutuli). Dove vanno i Grigi, loro ci saranno sempre: a Como si gioca con questa consapevolezza.