“Mi piace questa Alessandria umile e coesa”
Longo: "Recuperare 13 punti su 14 è qualcosa di incredibile. Giocheremo al 110 per cento la gara che ci siamo guadagnati"
ALESSANDRIA – Umile, “perché rispetta sempre l’avversario”. Ma anche, e soprattutto, “una squadra coesa”. Questa è l’Alessandria di Moreno Longo, “non basta un unico aggettivo per definirla. Però dico, prima di tutto, unita, compatta, con giocatori che lottano, che danno il 110 per cento sempre, che si aiutano che lavorano duro tutta la settimana, che mettono demtro, oltre a sesstessi, lo spirito che serve ogni volta che indossano la maglietta . La coesione di questo gruppo è ciò che mi sta piacendo di più”.
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Una coesione che aiuta anche a superare avversarie ostiche e serate in cui la battaglia sale di tono. “Forse, da esterni, si può pensare che, contro la Pergolettese, sia stata più difficile del previsto. Non per noi, che abbiamo sempre avuto, ben chiaro in testa, che tipo di avversario avremmo affrontato, con qualità e ottimi interpreti. La Pergolettese ha interpretato la gara al Moccagatta come se fosse decisiva anche per sé, nonostante una classifica pressoché tranquilla. Ostacolo impervio, bravi i ragazzi a vincere, pur nelle difficoltà che ogni partita porta con sé“.
Oltre ai tre punti, la gara con la Pergo mostra un’Alessandria che sa soffrire. “La capacità di soffrire, anche di saper cambiare atteggiamento, deve far parte dell’Alessandria. Perché l’avversario può costringerti a fare ciò che tu non vuoi. La bravura sta nel sapersi opporre modificando le carte in tavola. Sono contento di come i miei giocatori sanno leggere anche le situazioni più complicate: è una bella dote, e importante, sapersi ‘sporcare’. Perché in questi campionati non si può avere la presunzione di comandare il gioco sempre. Noi questa presunzione non l’abbiamo, siamo umili, rispettiamo tutti e quando ci sono difficoltà sappiamo lavorare tutti bene, aiutandoci nel risolvere i problemi che il campo ci può porre”.
Casarini avrebbe meritato di stare in campo fino alla fine, ma ho voluto preservarlo in un finale che si poteva anche scaldare
MUSTACCHIO INDIETRO, CASARINI AVANTI
A faticare più di tutti è stato Mustacchio. “Ha fatto un passo indietro, può succedere. Non dimentichiamo che Mattia arrivava da una lunga inattività e ci può stare una partita meno brillante nel suo percorso di ritorno alla migliore condizione. Ha faticato a trovare la sua posizione, con la tendenza ad accentrarsi un po’ troppo. L’ho richiamato spesso, perché lo volevo più ordinato. E nel secondo tempo abbiamo cambiato la sua collocazione e recuperato anche più ordine nella manovra, difendendoci senza rischiare più di tanto. Meno male che l’intervallo c’è e aiuta a rimettere a posto le cose“.
Il cambio di Casarini, diffidato, è stato fatto in previsione di domenica, in un finale che si sarebbe potuto ‘riscaldare’? “Sono sincero, ho fatto questa sostituzione a fatica, ma ho cercato di preservare Federico. Negli ultimi sei, sette minuti qualche transizione avrebbe potuto richiedere un intervento falloso e ci poteva essere un po’ di tensione. Se guardo alla prestazione sua, però, lo ribadisco, avrebbe mertitato di stare in campo fino alla fine”.
SETTIMANA SPECIALE?
Ora si pensa solo al Como. Una settimana diversa? “La meticolosità sarà la stessa delle altre gare. Non deve cambiare nulla: sarà una partita molto importante, ma così abbiamo considerato tutte le tappe che l’hanno preceduta. Abbiamo recuperato 13 punti su 14, qualcosa di incredibile fatto da una squadra costretta sempre a vincere.Conserviamo l’equilibrio di questa rincorsa, curiamo i dettagli e arriviamo a Como con la testa sgombra e lo spirito di chi va a giocarsi una gara che si è guadagnato sul campo e non vuole lasciare per strada alcun rammarico. Pronti a sfruttare questa opportunità, conquistata, al 110 per cento delle nostre possibilità”.