Ex statale del Turchino, slitta il passaggio all’Anas
Ok della Provincia, ma mancano ancora alcuni documenti
OVADA – Resta ancora in attesa di un epilogo il passaggio di consegne fra la Provincia di Alessandria e l’Anas che, a partire da giovedì scorso, 15 aprile, avrebbe dovuto prendersi in gestione anche la strada provinciale 456 del Turchino. Ed invece, a causa della mancanza di alcuni atti amministrativi che devono essere redatti dagli enti territoriali, si è optato per un rinvio. Da Palazzo Ghilini, comunque, è già arrivato tutto il materiale necessario per l’effettiva conclusione dell’operazione. «La presa in gestione dei tracciati da parte nostra è prevista entro la fine del mese» spiegano dall’Anas.
Insomma, i tempi si allungano soprattutto a causa delle mancanze di alcune Province. Nell’Alessandrino sono 14 le tratte che torneranno di competenza di Anas nelle prossime settimane, fra cui l’ex statale del Turchino, finita al centro delle polemiche ormai da più di un anno a causa di una frana che minaccia (e che, dallo scorso dicembre, ha portato alla chiusura della tratta) la carreggiata. Si tratta dell’unico collegamento effettivo (oltre all’A26 e alla strada del Termo) fra il Basso Piemonte e la Liguria.
Il rinvio del passaggio di consegne fra i due enti ha colto di sorpresa anche i rappresentanti del Coordinamento iniziative Valle Stura Ovadese che, qualche giorno fa, erano tornati a far sentire la loro voce. «L’abbiamo visto a dicembre: in un attimo strada chiusa con blocchi di cemento – spiegano in una lunga nota -. Qualcuno ha pensato a quei poveretti che vivevano al di là dei blocchi? Potevano aver bisogno di un’ambulanza o dei vigili del fuoco? No, non ci ha pensato nessuno, tanto sono dei poveretti! Facile chiudere, impossibile riaprire! Durante questi mesi, è sceso qualcosa da quella montagna? Quintali o tonnellate di roccia o detriti? Ognuno può rispondere. Impotenti i sindaci, assenti i nostri parlamentari, tranne rarissime eccezioni da cui era comunque lecito aspettarsi di più. Da una parte i disagi subiti, da mesi, da migliaia di persone che hanno incontrato enormi difficoltà per gli spostamenti tra Piemonte e Liguria; dall’altra la debolezza della politica e lo scaricabarile. Queste sono le due facce della questione “frana di Gnocchetto”. Il tutto accade in un paese dove nessuno è responsabile di niente e dove la risoluzione dei problemi viene sempre rimandata».