La biobanca dedicata a Betta
Il compianto medico è stato un grande ricercatore nella lotta ai tumori
ALESSANDRIA – La nuova biobanca dell’ospedale di Alessandria è dedicata al compianto Pier Giacomo Betta, ricercatore e direttore di Anatomia patologica. L’annuncio è stato dato poco fa, nel corso di una conferenza stampa promossa dall’Azienda ospedaliera. Betta è stato un medico, ricercatore e “storico” presidente della sezione provinciale della Lilt, la Lega italiana per la lotta ai tumori.
I lavori per i nuovi locali (costo 270mila euro) termineranno a luglio. A conclusione, sarà concentrata qui (ovvero in uno spazio in uno dei corpi più antichi dell’ospedale) tutta l’attività che al momento è “disseminata” all’interno del nosocomio.
La biobanca, al momento, ha materiale biologico di 880 pazienti affetti da mesotelioma e, da gennaio, è in rete con altre biobanche “per favorire la comprensione dei tumori e, dunque, la loro cura”, come ha spiegato il direttore sanitario, Daniela Kozel.
Di Betta ha parlato, con dovizia di particolari, il dottor Guido Bottero, per anni direttore dell’Oncologia: “Di Piero non posso non ricordare la grande umanità, il sentimento di amicizia, la sua concretezza nelle azioni. Abbiamo camminato insieme, noi due e il dottor Giuseppe Spinoglio, lavorando fianco a fianco. E’ stato molto sensibile sul fronte della ricerca e competente: lo provano le oltre 400 pubblicazioni. Era ammirevole per modestia, equilibrio e misura, ma si muoveva a livello che definirei addirittura sproporzionato per una realtà di provincia come la nostra”.
Di seguito, la dottoressa Roberta Libener, presidente della Lilt, ha detto: “La biobanca conserva materiale biologico di pazienti affetti in particolare da mesotelioma ed è un patrimonio importante per ricercatori di tutto il mondo”.
Quindi, il dottor Roberto Guaschino, direttore della Medicina trasfusionale, ha raccontato gli esordi con Betta, all’ospedale di Casale: “Pier Giacomo è stato discreto, di poche parole, ma aperto nella scienza e nelle competenze. Metteva a disposizione della comunità il suo grande sapere. E’ strato tra i pochi che ha capito da subito quanto fosse importante il passaggio dal bancone del laboratorio al letto del paziente. E’ stato, inoltre, l’ideatore della banca biologica di Alessandria e questo ha permesso di custodire campioni biologici da mettere a disposizione dei ricercatori”.
Laura Mazzucco, biologa, responsabile dell’emoteca, ha aggiunto: “Nel 2016 si è pensato di raccogliere campioni da ambiti multidisciplinari per avere materiale prezioso per studi clinici. Raccogliamo sangue e campioni biologici che vengono lavorati nelle nostre nuove strutture. Gli ambienti sono idonei: è fondamentale per una biobanca conservare perfettamente i campioni, in modo tale che chi li lavorerà li avrà esattamente come quando sono stati raccolti”.
E, in chiusura, il dottor Antonio Maconi (direttore della ricerca e della formazione) ha spiegato: “Il futuro cammina sulle gambe di personaggi come Betta, un antesignano di percorsi impensabili alla fine del secolo scorso. Se ora ci troviamo un ospedale che è prossimo a essere universitario, se ha avviato un percorso di riconoscimento per Irccs sulle patologie ambientali, il merito va ascritto a tante persone, come le dottoresse Libener e Mazzucco, la direzione generale, ma credo che il dottor Guaschino abbia svolto un grande lavoro di trait-d’union dedicandosi con attenzione a tutti gli aspetti di formazione e ricerca”.
Da segnalare che si raccolgono campioni di soggetti che partecipano a un protocollo per l’emergenza Covid. L’Azienda di Alessandria collabora sostenendo una nascitura biobanca ad hoc.