Commercio: “Inversione di tendenza, la crisi colpisce i consumi essenziali”
Crollo della spesa del 5,5%. Colpite tutte le tipologie, dalla grande distribuzione ai piccoli negozi sino ai discount
ALESSANDRIA – Per la prima volta dall’inizio della pandemia, la spesa alimentare crolla del 5,5% con gli alessandrini costretti a tagliare anche sul cibo. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul commercio al dettaglio nei primi mesi del 2021.
“Si tratta – afferma il presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco – di una brusca inversione di tendenza, dopo che l’alimentare era risultato il settore che aveva resistito meglio alla crisi, con un aumento della vendite al dettaglio determinato anche dal maggior tempo trascorso a casa dagli italiani in lockdown. Ora, l’acuirsi della crisi colpisce direttamente i consumi essenziali della famiglie a partire dal cibo”.
A calare rispetto allo scorso anno sono le vendite alimentari in tutte le tipologie commerciali, dalla grande distribuzione (-6,1%) ai piccoli negozi (-2,9%) fino addirittura ai discount (-1,5%). E’ il drammatico effetto della presenza in Italia di 5,6 milioni di persone in povertà assoluta, un milione in più rispetto allo scorso anno, con il record negativo dall’inizio del secolo secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat.
“Fra i nuovi poveri – aggiunge il direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Rampazzo – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel commercio che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie, che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Proprio per questo, per portare serenità sulle tavole di 20mila famiglie è nata l’iniziativa promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Campagna Amica, con la partecipazione delle più rilevanti realtà economiche e sociali del paese: l’offerta di un pacco di oltre 50 chili ciascuno con prodotti 100% Made in Italy”.
Sul territorio provinciale sono stati distribuiti oltre 35 quintali di alimenti alle famiglie più bisognose, individuate grazie alle amministrazioni comunali e alle associazioni di beneficenza, “un segno tangibile della solidarietà degli agricoltori verso le fasce più deboli della popolazione, colpite dalle difficoltà economiche. Il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza non resti limitata ma diventi un fenomeno strutturale”, concludono Bianco e Rampazzo.