Addio al Deniro: una storia lunga 17 anni (e anche di più)
Non ha retto l'urto della pandemia
MOMBELLO – È calato il tramonto sulla storica discoteca Deniro, in frazione Gaminella. Dopo il triste annuncio di cessata attività tramite i social da parte dell’ormai ex gestore Daniele Caretti, negli ultimi giorni molti sono stati i commenti d’affetto di chi ha vissuto gli anni di gloria del locale.
Era infatti attiva da molto prima del 2004, anno in cui ha preso il nome Deniro: la storia è iniziata come Lanterna Blu per poi diventare Omnia fino a 17 anni fa, quando Caretti ne ha preso le redini. Così sono state numerose le generazioni di giovani che hanno ballato nella sala e altrettanti sono anche i ricordi che il locale conserva.
«I miei momenti più belli – racconta l’ex proprietario – vanno indietro di qualche anno. Appena avevamo aperto abbiamo fatto una serata con Tommi Vee. All’epoca eravamo uno dei pochi locali ad averlo come ospite in zona ed è stato memorabile. Sono arrivate persone da tutto il nord Italia. È stato uno di quegli episodi che ha segnato tutti: ancora qualche giorno fa lo abbiamo ricordato».
Eventi a tema, feste delle scuole e ospiti speciali: l’offerta della discoteca si era fatta sempre più ampia con il tempo, nonostante il mondo delle serate stesse lentamente entrando in una crisi poi culminata con la pandemia da Covid-19. Tra i tanti vip che sono entrati nel locale da ricordare ci sono Gue Pequeno, Shade, Chadia Rodriguez, Fred De Palma, Franchino, Baby K, Bello Figo, Il Pagante.
(Chadia Rodriguez che si esibisce sul palco del Deniro)
Molte sono state anche le collaborazioni continuative. Partendo da Ale Big Mama, grande figura del mondo della notte originario del Monferrato, per poi passare ai più giovani come i ragazzi di Stay O’ Party e Atomika Events (oggi divenuta Atk Promotion) che si sono occupati dell’organizzazione eventi degli ultimi 10 anni.
«Stay nasce nel 2012 proprio al Deniro – racconta Simone Solomita, Stay O’ Party – ed è grazie a quello che abbiamo seminato all’epoca, se oggi siamo riusciti a creare qualcosa di buono. Il tutto è nato come un tentativo di comunicare con la fascia giovanile e stabilire delle relazioni. Ora siamo cresciuti e molte cose è normale che siano arrivate ad una fine, ma allo stesso tempo è triste come questa chiusura sia lo specchio di un mondo in estrema difficoltà come quello dell’intrattenimento notturno. In questi giorni ci stiamo divertendo a rivedere quello che abbiamo fatto: travestimenti, serate a tema. Sono tutte cose che uno si porterà dietro per sempre».
(Alcuni ragazzi di Stay O’ Party insieme al “vip” Bello Figo e alla mascotte delle serate)
Anche Paolo Berra di Atk la pensa allo stesso modo e ci tiene a ricordare quello che il Deniro ha significato per lui anche sui social. «Atk, ai tempi Atomika Events, è oggi un’azienda che è stata avviata nel locale. Nata un po’ per passione e un po’ come un gioco tra amici, dal 2010 noi di Atomika abbiamo iniziato ad occuparci prima di singoli eventi e poi dell’intera direzione artistica del locale. Pian piano è diventata una cosa sempre più seria, fino ad arrivare a quello che siamo oggi».
Un’attività che a suo modo è riuscita a lasciare il segno. E questo Caretti ci tiene a sottolinearlo: «Una delle cose più emozionanti del lavorare al Deniro tutti questi anni inoltre è sentire alcuni amici conosciuti proprio in questa discoteca e ormai genitori che mi chiamano per chiedere di controllare i loro figli. È un locale che ha visto il cambio di generazione molte volte e che ha lasciato il segno, come allora anche adesso».