Lega: “Acqui non è una latrina, il Comune intervenga”
Il consigliere Marco Cerini chiede una soluzione adeguata per il senzatetto di corso Bagni
ACQUI TERME – Un episodio increscioso, poco adatto alla vocazione turistica (qualcuno dice ancora d’elite) dlela città bollente: un senzatetto, che è solito stazionare sotto i portici di corso Bagni, avrebbe espletato i propri bisogni in un tombino di fianco all’ingresso posteriore delle Terme in Via Ghione. «Ci è stato segnalato da alcuni nostri militanti e da alcuni abitanti della zona (non tesserati) che quindi nulla hanno a che fare con la Lega, i quali transitavano in Corso Bagni per una normalissima passeggiata – ha tenuto a precisare il consigliere Marco Cerini – Qui non si tratta di essere razzisti o intolleranti, si tratta semplicemente di pretendere educazione e rispetto per la nostra città e per i nostri figli. La totale assenza di pudore del nostro ospite, non solo va a urtare la sensibilità dei nostri concittadini, ma si ripercuote sul decoro della città stessa che aspira ad un rilancio turistico. Acqui non è una latrina!».
Nessun accanimento contro il soggetto, però sguardo rivolto a Palazzo Levi alla ricerca di soluzioni: «Siamo consapevoli che quella delle persone senza fissa dimora sia una emergenza nell’emergenza sanitaria – premette l’istante – Se le strade percorse fino ad oggi si sono dimostrate non soddisfacenti, occorrono interventi che garantiscano dignità alle persone e salvaguardino la città. Se non è possibile risolvere il problema del bivacco notturno bisognerebbe almeno garantire la dignità di fare i propri bisogni in un luogo adeguato, come un bagno chimico e non per strada.
Chiediamo, pertanto, all’Amministrazione Comunale quali iniziative ha adottato e quali intenda assumere, ci auspichiamo un maggior controllo ed un impegno congiunto con i servizi sociali per accompagnare queste persone verso un percorso di integrazione più decoroso anche per loro stessi, nella consapevolezza che, se non aiutate ed avvicinate, peggiorano rapidamente la loro condizione sia di emarginazione sia di salute. Nel contempo ci facciamo portavoce dei nostri concittadini che altro non vogliono se non una Acqui pulita, almeno decorosa».