Ginevra Rossello: Paglieri, la gavetta, nuove idee e il ‘sogno’ Chiara Ferragni
«Avere un cognome noto ad Alessandria ti rende vittima di pregiudizi. Sogno di gestire il marchio Aquolina e di incrementare le esportazioni. Quando parlavo di social media erano scettici. Ora non più»
ALESSANDRIA – A breve discuterà la tesi per la laurea magistrale in Economia, management e istituzioni conseguita all’Upo, ma già da un anno siede nel consiglio di amministrazione dell’azienda di famiglia, sebbene non abbia ancora un ruolo operativo.
La giovane Ginevra Rossello Paglieri si sta intanto ‘facendo le ossa’ alla Lavazza, senza perdere il contatto con quello che succede a Spinetta Marengo.
Ginevra Rossello Paglieri, sta ancora studiando da manager?
A giugno termina lo stage in advertising alla Lavazza, esperienza che mi è servita molto per entrare nella mentalità di una realtà fortemente esportatrice. Questo periodo di smart working mi sta permettendo di rimanere a stretto contatto con i lavori qui ad Alessandria, nel frattempo ho la possibilità di conoscere nuove realtà. La Paglieri non è un microcosmo autoreferenziale, ci si guarda sempre intorno e si studiano nuove possibilità. In famiglia hanno sempre insistito sulla formazione: alle superiori, per esempio, hanno preteso di prolungare l’alternanza scuola-lavoro e invece dei classici tre mesi hanno ottenuto fosse di nove… Non hanno mai voluto che ‘dormissi sugli allori’, mi hanno sempre fatto capire che bisogna guadagnarsi tutto nella vita e, alla mia età, di non sentirmi già arrivata solo per la parentela.
Quali sono i suoi primi ricordi in azienda?
Con il nonno giravo spesso tra il laboratorio e le linee di produzione. Era il ‘naso’, il profumiere e per giocare gli chiedevo di realizzarmi delle fragranze particolari. Ero spesso attaccata al suo camice. È un mondo affascinante a cui mi sono inizialmente avvicinata. Poi ho scelto di specializzarmi più sulla parte economica e del marketing.
Le pesa portare il cognome Paglieri?
A volte è stato uno svantaggio. In una realtà piccola come Alessandria si commenta con un certo pregiudizio e si giudica senza conoscere. Alle superiori (ha frequentato il liceo scientifico Galilei) quasi mi vergognavo di farmi accompagnare con la bella auto di papà per non essere considerata quella con la puzza sotto il naso. Ma chi mi conosce sa che, grazie ai valori trasmessi dalla famiglia, sono una persona semplice e mantengo un ‘low profile’.
Sui social media non è molto presente, eppure si è specializzata in digital marketing.
Tengo la mia vita privata lontano dai riflettori, ma conosco la potenza dei nuovi media: capita spesso di portare in Consiglio nuove idee legate al digitale. Credo nei piccoli influencer e nei nuovi canali come TikTok. Ne parlo spesso in riunione. Dapprima diffidenti, li sto convincendo ad un cambio di mentalità, dal tradizionale al digitale.
Un nome su tutti?
Se dovessi scegliere un solo testimonial, consapevole che non sarebbe una spesa da poco, sceglierei Chiara Ferragni. Mi piace molto come imprenditrice, donna e mamma.
Progetti futuri?
Applicare a Selectiva Spa (il marchio giovane che commercializza, tra l’altro, Aquolina) le idee più moderne di marketing. Paglieri è un brand con una storia consolidata, mentre con l’altra società si possono sviluppare nuove strategie e diversificare i prodotti. Parallelamente vorrei aumentare le esportazioni: siamo presenti in 50 Paesi, dagli Usa al Nord Africa, Francia, Grecia e un po’ di Sud America. L’export rappresenta il 13% del nostro mercato. L’obiettivo è arrivare alla metà della produzione venduta oltre confine. Le idee non mancano per competere con i colossi internazionali del settore. In confronto a loro siamo piccoli, ma ci difendiamo bene.