Artigiani “diversi da chi?”: in via Nizza il laboratorio della socialità
Giovanna Lo Scalzo (CrescereInsieme): "Diamo a questi ragazzi una dimensione"
ACQUI TERME – Un’intera palazzina acquistata e rimessa a nuovo dalla cooperativa CrescereInsieme; una sorta di piccola comunità che, nonostante tutto, non molla e guarda avanti coltivando nuove prospettive. Al civico 101 di via Nizza sei appartamenti sono in fase di rifinitura per un progetto di housing sociale; al piano terra, invece, già da tempo sono attivi tre laboratori di falegnameria, cesteria e sartoria per ragazzi diversamente abili.
«I nuovi alloggi, che abbiamo acquistato grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, saranno inaugurati a breve – spiega Giovanna Lo Scalzo, vice presidente di CrescereInsieme – mentre le attività di gruppo stanno proseguendo nonostante le restrizioni socio-sanitarie». I tre laboratori manuali avviati nel 2018 con i finanziamenti della Fondazione SociAl fanno parte del progetto “Diverso da chi”, realizzato da CrescereInsieme con il sostegno economico della Fondazione Crt, «grazie al quale abbiamo potuto iniziare una collaborazione con Maura Gallone, artigiana del legno e presidente della cooperativa Maramao di Canelli. Maura coordina le attività pratiche del laboratorio di falegnameria realizzate con i materiali di recupero che ci fornisce la ditta Giuso di Bistagno». Un lavoro che dà risultati concreti e acquistabili, «sempre in via Nizza, infatti, con l’appoggio della Fondazione SociAl al civico 99 abbiamo aperto un piccolo punto vendita con i manufatti realizzati dai nostri ragazzi».
Il vero obiettivo del progetto “Diverso da chi”, però, è già semi nascosto nel nome stesso: «Noi vogliamo che nei ragazzi si radichi quel senso di appartenenza a una comunità più ampia. Diamo loro delle responsabilità e, perché no, delle prospettive concrete nel mondo del lavoro. Anche perché le capacità di alcuni sono davvero sorprendenti». Attualmente, il laboratorio di falegnameria coinvolge una decina di ospiti del centro diurno socio-terapeutico “Aliante” – gestito da CrescereInsieme – e dalla comunità “Il Giardino” di Castelnuovo Bormida. «Per rispettare le norme di sicurezza – sottolinea Giovanna Lo Scalzo – ci organizziamo in turni con piccoli gruppi di massimo tre persone. In questo periodo così complicato, paradossalmente, possiamo dire che la lentezza è diventato il nostro punto di forza». Una lentezza fatta di costanza e impegno. Dopo una breve pausa invernale, infatti, «da marzo le attività si sono intensificate sempre di più. Questi ragazzi hanno bisogno di trovare una dimensione che li leghi “agli altri”. Il lockdown, tra l’altro, li ha messi a dura prova: riavere l’opportunità di ritrovarsi per lavorare a un obiettivo comune è stato per loro davvero liberatorio».