Randazzo, pari tecnico. Il titolo resta a Kaba
Una testata nel terzo round condiziona il match. Stop a inizio della quarta ripresa. Rivincita ad Alessandria?
MANTOVA – Pari tecnico: il titolo resta a Arblin Kaba, ma Luciano Randazzo può recriminare, perché un match dominato nelle prime tre riprese dal portacolori della Pugilistica Valenza è stato condizionato da una testata del detentore, che gli arbitri hanno giudicato involontaria.
“Nelle prime tre riprese ero avanti nei punti: avvio aggressivo, il destro entrava bene, la strategia studiata con il maestro Adriano Gadoni stava funzionando”. Kaba un po’ sorpreso e in evidente difficoltà, anche se ha provato ad alzare l’intensità per tenere testa a uno sfidante in grande condizione.
Poi, a metà del terzo round, il colpo appena sotto l’arcata sopracigliare sinistra. “Ho visto nero per qualche secondo . racconta Lucio – ancora adesso, a combattimento finito, fatico a mettere a fuoco. Il mio angolo ha fatto il possibile per rimediare, ma la ferita era troppo profonda”. All’inizio della quarta ripresa Randazzo ha chiesto l’intervento del medico, che ha controllato attentamente e indicato l’impossibilità di proseguire.
“Sono sincero, mi aspettavo che al tavolo conteggiassero i punteggi delle prime tre riprese. Sarei stato avanti io. Invece, con la soluzione dell’involontarietà e del pari tecnico, la cintura dei superleggeri, la terza, che volevo riprendermi, resta a Kaba. Sono dispiaciuto, mi viene da piangere, perché sono sempre più convinto che sarebbe stato un bel confronto, ma alla fine avrei vinto io“.
Anche Kaba parla di ‘remake’ del match: una rivincita che il detentore è pronto a concedere a Randazzo, “per dimostrare chi è il più forte, sulla distanza delle dieci riprese”. E Lucio ha un desiderio, “ci proverò ancora, questo è sicuro, e spero di farlo nella mia città, ad Alessandria”