Gli studenti di Leardi e Luparia all’incontro con il vescovo Gianni Sacchi
L'appuntamento online lo scorso venerdì, 26 marzo
CASALE – ‘Il coraggio della rinascita’: questo il nome dell’incontro che si è svolto, lo scorso 26 marzo, tra gli alunni delle classi terze degli istituti Leardi e Luparia e il vescovo di Casale Gianni Sacchi. «Come già accaduto prima della pausa natalizia, in questa nuova fase di didattica a distanza la scuola è vicina ai suoi alunni, proponendo nuovi spunti di riflessione in occasione delle celebrazioni pasquali» afferma il dirigente scolastico Nicoletta Berrone.
Monsignor Sacchi ha aperto l’incontro proponendo ai ragazzi una considerazione, partendo dagli interrogativi che il tempo che stiamo vivendo suscita e sul senso della precarietà acuito dalla pandemia. Citando l’opera teatrale ‘Aspettando Godot’ di Samuel Beckett, il vescovo si è ricollegato al significato profondo della Pasqua: tale solennità, che per i credenti ogni anno celebra la Resurrezione di Gesù, è il simbolo della rinascita e stimola la ricerca del “di più”, anche in questo periodo di emergenza sanitaria.
Alessia De Lucca, della 3°A Turismo, ha presentato al vescovo una riflessione su come gli studenti e le studentesse come lei vivono questo periodo di didattica a distanza. Elisa Brovia, della 3°A Cat, ha illustrato le attività di questo anno scolastico così particolare nell’istituto, tra attività in presenza, laboratori e lezioni a distanza.
Gli alunni hanno quindi rivolto una serie di domande al pastore della Diocesi, coordinati dal professor Andrea Facciolo. Si è instaurato così un vivace dialogo su diverse tematiche: dall’ansia e le preoccupazioni legate a questo periodo ai progetti per il futuro e al mondo dopo la pandemia.
La riflessione di monsignor Sacchi si è poi allargata anche alle condizioni del nostro territorio monferrino, alla crisi economica, di cui la vicenda della Cerutti. Non è mancato inoltre un riferimento alla riscoperta e alla valorizzazione di un edificio religioso poco distante dal Leardi e da poco nella disponibilità della diocesi: la chiesa di Sant’Antonio.
L’incontro si è chiuso con un invito rivolto agli studenti: la pandemia deve essere l’occasione per riscoprire il desiderio profondo di essere più attenti alle persone che ci sono accanto, portando avanti comunque progetti nel segno della speranza. «Non rassegnatevi, non arrendetevi, tirate fuori il bene anche da questo periodo» ha concluso il vescovo.