Coesione, fondi dall’Ue per 33 comuni: «Insieme più risultati»
Arzani, sindaco di Sale: «Si deve ragionare all?unisono». Alessandria capofila
«Stiamo ragionando non sulla carta, ma sull’operatività autentica».
Sintesi di Gianni Ravazzi, consigliere comunale di Alessandria, e grande regista del Patto di coesione territoriale che coinvolge 33 comuni delle province di Alessandria e Asti aventi per denominatore il Tanaro, benché alcuni siano distanti dal fiume.
Il progetto promette di rivoluzionare un’ampia fascia di territorio che, nella nostra zona, va da Masio e Quattordio alla confluenza col Po.
Alessandria è capofila; il suo sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco guida la parte istituzionale; l’assemblea dei 33 sindaci coinvolti ne ha scelti quattro affinché facciano coordinamento. Tra loro, Lazzarina Arzani di Sale (in foto). È esponente del centrosinistra, ma l’appartenenza c’entra poco: «Quel che conta davvero è fare squadra, perché abbiamo capito che solo lavorando insieme si possono ottenere risultati» dice.
Le località coinvolte
Il denaro (il ragionamento si fa su centinaia di milioni di euro) arriverà dall’Europa: la Regione fa da garante, tanto che a sottoscrivere l’accordo, il 5 marzo ad Alessandria, sono arrivati anche il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Programmazione territoriale, Fabio Carosso.
Col capoluogo capofila, i paesi coinvolti sono: Alluvioni Piovera, Altavilla Monferrato, Bassignana, Calliano, Casorzo, Castagnole Monferrato, Castell’Alfero, Castelletto Monferrato, Cerro, Felizzano, Fubine Monferrato, Grana, Isola Sant’Antonio, Masio, Molino dei Torti, Montecastello, Montemagno, Oviglio, Pietra Marazzi, Portacomaro, Quattordio, Refrancore, Rivarone, Rocca d’Arazzo, Rocchetta Tanaro, Quargnento, Sale, Scurzolengo, Solero, Tanaro, Tonco, Viarigi, Vignale.
La filosofia è chiara: tutti saranno inseriti in progetti comuni all’interno dei quali ciascuno potrà indicare iniziative locali che meritano di essere finanziate, muovendosi su quattro direttrici che sono le fondamenta su cui poggia la Coesione: ambiente, agricoltura, turismo e benessere sociale.
Un fiume da vivere
«Non ha più senso che ogni paese pensi al proprio orticello – dice Lazzarina Arzani – Quel che interessa a Sale può essere di beneficio anche ad Alluvioni Piovera oppure a Molino dei Torti. Il concetto del “fare rete” è fondamentale». Non a caso l’Europa finanzia iniziative che coinvolgano almeno 20 comuni e non meno di 50 mila abitanti, che abbiano un “filo conduttore”. In questo caso, è il Tanaro, «un fiume – come ha spiegato Ravazzi – che deve tornare a vivere».
Il piano (che si svilupperà entro il 2027) dovrebbe debuttare proprio con la messa in sicurezza del corso d’acqua e la “vivibilità” delle sponde, con l’obiettivo di farle diventare attrattive e fiancheggiate da piste ciclabili (previsti 250 km, per collegare tutte le località coinvolte).
«Cominciammo a ragionare di Coesione nel 2019 – ricorda la Arzani – Sono stati scritti regolamenti e ogni consiglio comunale ha deliberato in proposito. È un lavoro molto complesso».
Confronti e passi avanti
Tanto articolato che si è pensato di scegliere quattro sindaci (di Sale, Fubine, Quattordio e Calliano) come punti di riferimento per colleghi di altri paesi coinvolti. «A breve, ognuno di noi quattro – aggiunge la salese – convocherà i sindaci delle località limitrofe, per formare piccoli gruppi di lavoro. Alessandria parteciperà sempre. Sarà utile confrontarci e capire come procedere».
Guardando al proprio paese, la Arzani non ha dubbi: «I progetti che potrebbero riguardare Sale dovranno basarsi su agricoltura, piste ciclabili e turismo alternativo. Abbiamo una chiesa straordinaria, come quella di Santa Maria. Immagino possa essere visitata da chi, poi, si recherà nelle nostre belle cascine dove si potranno acquistare prodotti tipici. E poi speriamo di innestare altre proposte, come ad esempio “Borghi in festival”, con la promessa di quattro mesi di eventi».
Tutto ciò, però, ragionando d’insieme, «che è il modo più efficace per risparmiare tempo e ottenere risultati».
Intanto, la Coesione ha portato in Regione alcuni progetti che, già nel 2021, potrebbero entrare nella partita del Recovery Fund.