“La Juve? Contiamo solo noi”
Mustacchio: "Lo stesso atteggiamento contro ogni avversaria. Qui sono rinato"
ALESSANDRIA – “La Juventus Under 23? Una squadra come tutte le altre quattro che dovremo affrontare. Non è il nome che conta, non è la classifica e neppure gli obiettivi altrui. Contiamo solo noi“. Nessun ‘effetto speciale’ per Mattia Mustacchio: si era emozionato, e lo confessa, quando, titolare della Primavera della Sampdoria, “come premio mi avevano portato in panchina proprio contro quella Juve di campioni. A un ragazzo fa sempre effetto trovarsi vicino, in campo, a giocatori che hanno realizzato il sogno di chi vuole diventare calciatori”. Sabato sera non ci si potrà emozionare, “sarebbe tempo sprecato e, invece, ogni istante, soprattutto ogni occasione, vanno sfruttati“. A proposito di occasioni: cosa è successo al primo minuto contro la Lucchese? “E’ successo che ho sbagliato un gol fatto. Se ci penso mi arrabbio ancora adesso: dopo meno di sessanta secondi avrei subito messo la gara nella direzione giusta per la squadra. In questa fase del campionato, soprattutto, certi errori non si devono mai commettere: ho un debito personale da saldare“.
In tribuna soffro, meglio in campo. Chi mi ha visto fare chilometri in tribuna avrà pensato che l’infortunio era una scusa”
RINASCITA IN GRIGIO
Dalla A conquistata a scoprirsi escluso dal progetto del Crotone. “Ho vissuto mesi difficili, una situazione nuova per me e decisamente pesante. Ho scoperto questa scelta della società calabrese solo due giorni prima della fine del mercato: mi sono allenato, ma fuori dal gruppo, isolato, senza partite”. Poi l’Alessandria, proprio nei giorni in cui è venuta al mondo Grace, la primogenita. “Il titolo potrebbe essere ‘la nascita sua e la rinascita mia’: sicuramente un periodo speciale dopo la grande delusione”. La voglia di tornare protagonista è stata frenata dal problema muscolare che ti ha fermato per qualche settimana. “Può succedere, quando manca la continuità agonistica. Una sofferenza stare sugli spalti: se qualcuno mi ha visto fare chilometri avanti e indietro in tribuna ha pensato che l’infortunio era una scusa, ma io la gara la vivo e quando non posso fare la mia parte soffro”.
Ognuno ha imparato quanto può dare, il segnale importante lo abbiamo dato contro la Lucchese
PERSONALITA’ E QUALITA’
Con il tuo ritorno Longo ha potuto realizzare quella svolta tattica a cui ha lavorato fin dal primo giorno, il 3-4-3. Ti senti essenziale per un modulo che sta funzionando? “Non lo è Mattia Mustacchio, lo siamo tutti, perché tutti vogliamo essere protagonisti. Lo si diventa quando si lavora per la squadra, si fa la giocata più giusta, quella che mette il compagno nella condizione di finalizzare, quando si costruisce, tutti insieme, la migliore prestazione. Qui c’è davvero tanta qualità, e la personalità la amplifica“.
Però Luca Parodi ha confessato che, con te davanti, come riferimento, gioca meglio. “Lo ringrazio, gli apprezzamenti dei compagni sono importanti. Però, allo stesso mondo, mi sento di dire che ‘Parodino’ ha una intensità eccezionale, e ne benficiamo tutti, io per primo. La coralità, su cui il mister insiste tanto, vuol dire proprio questo”.
Pronto per i 90 minuti? “Io lavoro, ogni giorno, per aumentare il minutaggio. La priorità è sfruttare, al meglio lo spazio che ho dentro la gara”.
LE CINQUE FINALI
Torniamo alla Juventus Under 23. “La prima di cinque finali, il nostro atteggiamento non deve cambiare. Deve essere lo stesso con cui abbioamo affrontato Renate e Pro Vercelli, e anche la Lucchese. Ecco, proprio l’approccio totale contro i toscani è il segnale di come tutti, in questo gruppo, siano consapevoli di quanto ogni gara sia fondamentale, da affrontare non badare a chi sta di fronte. Non sono i minuti, insisto, è il modo. E sono le motivazioni. Noi adesso stiamo correndo, perché stiamo bene. Ma è la testa che ci fa andare forte“.