Come si scopre un mondo alieno? Lo spiegano al Ciampini
Oggi appuntamento con il ricercatore Davide Cenadelli sul tema della ricerca degli esopianeti
NOVI LIGURE — Ultimo appuntamento per l’Istituto Ciampini Boccardo alle 17.00 di oggi in diretta streaming sul proprio canale Youtube con l’Osservatorio Astronomico di Saint Barthelemy, che ha collaborato con ben cinque eventi di divulgazione dell’astronomia e dell’astrofisica al progetto “Spazio alla Conoscenza 3.0” per una ricostruzione storica e un approfondimento scientifico sugli esopianeti.
Il ricercatore e divulgatore scientifico Davide Cenadelli, autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, nonché collaboratore per il Planetario di Milano, revisore scientifico della collana “Atlante del Cosmo” del National Geographic e autore per la collana “Alla frontiere del cosmo”, in corso di pubblicazione con Le Scienze e Repubblica da ottobre 2020, riporterà studenti, docenti e appassionati a ripercorrere le teorie sull’esistenza di altri mondi da Democrito a Epicuro e da Giordano Bruno a Bernard Fontanelle e allo sviluppo, nel campo dell’astrofisica, della ricerca di esopianeti, ovvero pianeti in orbita attorno ad altre stelle.
Cenadelli prenderà in esame le principali tecniche che permettono di individuarli soffermandosi su alcune delle loro caratteristiche peculiari, sottolineando quindi, quanto la nostra generazione sia stata in grado di conseguire indiscussi risultati volti alla ricerca di mondi alieni, grazie soprattutto al contributo da parte dell’astronomo svizzero Michel Mayor che, in coppia col ricercatore Didier Queloz, ha ricevuto il premio Nobel per la Fisica nel 2019 grazie alla scoperta di un esopianeta in orbita attorno a una stella di tipo solare: il pianeta 51 Pegasi b, paragonabile al più grande gigante gassoso del sistema solare, Giove.
In un’intervista condotta proprio dal fisico Cenadelli a Michel Mayor, si evince quanto lo sviluppo di telescopi sempre più sofisticati abbia determinato la costituzione di una nuova e nutrita comunità di studiosi che perseguono questo campo di ricerca, rivoluzionando la visione del cosmo grazie anche alla costruzione di uno spettrografo all’avanguardia, l’Harps che consente agli astronomi di svelare i misteri dell’Universo e forse, in un prossimo futuro non troppo lontano potremo dare risposta all’irrisolta questione se mai siamo soli nell’immensità dell’Universo.