“Controsenso continuare a impedire agli studenti di tornare a scuola”
I Giovani Democratici chiedono la riapertura
ALESSANDRIA – Nei giorni scorsi, sono stati pubblicati i risultati di uno studio svolto dai ricercatori dello Ieo, dal quale si evince che, incrociati i dati del Miur, delle Aziende sanitarie e della Protezione civile, l’impennata epidemica osservata tra ottobre e novembre non può essere imputata alla riapertura delle scuole, perché nel campione osservato (7,3 milioni di studenti e 770mila insegnanti) il tasso di positività degli studenti è inferiore all’1% e i focolai di Covid-19 si sono verificati in meno del 7% degli Istituti.
“La scuola rimane uno dei luoghi più sicuri per i ragazzi: ammesso che il rischio pari a zero è, attualmente, impossibile, se è vero che le Istituzioni intendono lavorare in favore delle cittadine e dei cittadini, delle famiglie, dei giovani e vogliono affiancarli nella lotta al virus e aiutarli nelle difficoltà, che in questo periodo di crisi si sono di molto amplificate, considerino dunque di coordinarsi per riaprire le scuole – spiegano in una nota i Giovani Democratici Federazione di Alessandria – Stato ed Amministrazioni, nel lasciare a casa bambini e ragazzi, dimostrano l’esatto contrario delle intenzioni che annunciano: anziché proteggere i giovani e le famiglie, scelgono la scorciatoia più deresponsabilizzante, ovvero l’abbandono travestito con il bell’abito della “tutela””.
“Alla luce dei dati sopra riportati e delle intenzioni da sempre dichiarate nei confronti dei ragazzi, auspichiamo che, accanto alla decisione di riaprire le scuole, le Amministrazioni collaborino affinché le regole per il contenimento del contagio, obbligatorie dappertutto, siano fatte rispettare nelle immediate vicinanze delle scuole, all’entrata e all’uscita, e affinché i mezzi pubblici siano organizzati, almeno per quanto riguarda gli orari di maggior stress (come le ore di ingresso ed uscita degli studenti dalle scuole) con un criterio vòlto a garantire l’effettivo rispetto delle misure di sicurezza e a migliorare l’erogazione del servizio, che di certo non può essere ridotto o indebolito ulteriormente (giacché in alcune aree correrebbe persino il rischio di sparire) – è la conclusione – Tutte e tutti dobbiamo sacrificare, e abbiamo sacrificato, finora molto: l’istruzione è, però, aspetto fondamentale della vita del singolo, ma anche interesse della collettività. Per questi motivi, è un controsenso continuare ad impedire agli studenti di tornare sui banchi, o negare alle famiglie l’ausilio fornito dalle scuole dell’infanzia: auspichiamo di apprendere presto scelte di buon senso, speriamo di riscontrare un’assunzione di responsabilità e una manifestazione di concreto interesse delle istituzioni nei confronti del futuro, affinché non sia solo uno slogan da bandierina ma il centro delle pianificazioni politiche d’ora in avanti”.