Ospedale, un’app per insegnare ai bambini i loro diritti
L?iniziativa lanciata da Aopi con l?Autorità garante per l?infanzia e l?adolescenza
ALESSANDRIA – Anche l’Azienda ospedaliera di Alessandria aderisce all’iniziativa lanciata da Aopi (Associazione Ospedali Pediatrici Italiani), di cui fa parte il presidio infantile “Cesare Arrigo”, volta a insegnare ai piccoli pazienti la Carta dei diritti dei bambini in ospedale. I bimbi saranno guidati da Tommy e Ollie, protagonisti si un’app in realtà aumentata, alla scoperta di questo documento che rappresenta una vera e propria pietra miliare per la pediatria e che è importante rilanciare con forza. Attraverso il gioco e con un linguaggio semplice e accattivante, i piccoli pazienti prenderanno consapevolezza dei loro diritti, durante il periodo delicato della malattia e del ricovero. Il testo della Carta originale è stato riscritto per l’occasione dalla Consulta delle ragazze e dei ragazzi dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, un gruppo di giovani dai 13 ai 17 anni, in modo da essere facilmente comprensibile per bambini e adolescenti.
“Diffondo volentieri questa iniziativa dell’Aopi, già segnalata anche al Ministero – afferma Carlo Origo, Direttore del Dipartimento Pediatrico-Ostetrico dell’Ospedale di Alessandria, nonchè Rappresentante del Direttore Generale nel Consiglio Direttivo Aopi – per rinforzare il conetto che il bambino ricoverato in ospedale deve godere di diritti tutelati. In questi giorni nell’atrio dell’Ospedale Infantile è stato sistemato un tabellone che riassume i principali punti in cui si articola questa proposta, associata alla distribuzione di un opuscolo per i familiari e i bambini che si recano da noi”. Inquadrando il QRCode è quindi possibile scaricare l’apposita app: basterà poi cliccare sui vari articoli della Carta e Tommy e Ollie prenderanno vita, spiegando ai bambini il contenuto di ogni diritto.
“La Carta dei diritti può essere finalmente letta anche con gli occhi di un bambino – commenta la Garante nazionale Carla Garlatti – Grazie infatti alla app Tommy e Ollie e alla traduzione compiuta da ragazzi per ragazzi, il documento è ora visibile da una prospettiva rovesciata: quella dei piccoli pazienti, che possono così prendere consapevolezza dei loro diritti in ospedale. È un ulteriore passo che compiamo insieme ad Aopi affinché quei principi trovino concreta attuazione. E sarà importante registrare le risposte che arriveranno nel tempo dal questionario incluso nella app e rivolto ai giovani utilizzatori”.
Un’azione di promozione e sensibilizzazione fondamentale soprattutto in questo momento delicato: “La pandemia e la necessità di regole più stringenti per garantire la sicurezza degli ospedali – spiega Alberto Zanobini, presidente di Aopi – rischiano di compromettere alcune delle preziose conquiste che abbiamo raggiunto in questi anni sul fronte dei diritti dei piccoli pazienti. Oggi più che mai, quindi, dobbiamo ribadire l’importanza di questi principi e lavorare in sinergia per garantirli a tutti i bambini”.
Si ricorda che l’Aopi, promotrice di questa iniziativa insieme all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, è un’associazione che da oltre quindici anni riunisce i cinque ospedali pediatrici più avanzati a livello nazionale, i maggiori dipartimenti pediatrici italiani, oltre ai presidi ospedalieri pediatrici presenti all’interno di policlinici.
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