Crisi Ilva, Cabella scrive a Draghi: “Mediare tra azienda e Invitalia”
Il sindaco ha chiesto al premier di intervenire. Arcuri conferma gli impegni, ma serve l'ok del ministero
NOVI LIGURE – Cabella scrive a Draghi per sollecitare un intervento del premier sulla questione dell’ex Ilva. Il sindaco di Novi Ligure, ieri, ha inviato una lettera al presidente del consiglio per chiedere di far uscire il gruppo siderurgico dallo stallo in cui si trova attualmente.
«Nell’esprimere tutta la solidarietà nei confronti dei lavoratori dello stabilimento Ilva – si legge nella missiva – mi unisco alle loro richieste auspicando un suo intervento diretto tra i vertici aziendali e Invitalia. Il fine è ovviamente quello di giungere alla positiva conclusione di una vertenza che sembrava ormai superata, dopo le ultime iniziative del Governo».
«Lo stabilimento di Novi Ligure – aggiunge il sindaco – impiegando lavorazioni a freddo non produce alcun tipo di inquinamento, mentre la presenza di un impianto di tal genere comporta innegabili vantaggi nel tessuto sociale della città e del circondario».
Sempre ieri intanto è arrivata la conferma che l’agenzia nazionale Invitalia sarebbe pronta a investire nell’ex Ilva: lo ha messo nero su bianco l’amministratore delegato Domenico Arcuri in una lettera inviata ad Arcelor Mittal Italia. Invitalia sottoscriverà un aumento di capitale di 400 milioni di euro: per la firma, manca solo l’ok del ministero dell’Economia.
Venerdì, a Roma, è in programma un nuovo vertice al Mise tra il ministro Giancarlo Giorgetti e i sindacati. Sul tavolo anche la questione della cassa integrazione per Covid, che per lo stabilimento di Novi dovrebbe essere prorogata di 13 settimane a partire dal 1° aprile.