Bertram , tensione Picchi-Ramondino
Duro confronto dopo la sconfitta con Bergamo. E Pullazi a mezzo stampa si toglie i sassolini
E’ stata una domenica ad alta tensione in casa Bertram. La sconfitta con Bergamo, ultima in classifica, ha fatto salire la temperatura in casa Derthona Basket. Nel dopo gara – secondo alcune ricostruzioni – ci sarebbe stato negli spogliatoi un acceso diverbio tra l’amministratore delegato della Bertram Marco Picchi e l’allenatore dei Leoni Marco Ramondino. Il dirigente , molto deluso dalla squadra, avrebbe alzato i toni; il tecnico si sarebbe posto a difesa del suo gruppo. L’accaduto, che ha fatto velocemente il giro dell’ambiente della pallacanestro, non ha prodotto conseguenze ufficiali. Solo, a conferma della tensione, il silenzio imposto dal club ai propri tesserati dopo la partita. Oggi i due protagonisti non vogliono commentare. La squadra è tornata in palestra martedì. Coach Ramondino in campo, l’ad Marco Picchi a seguire l’allenamento. Presente anche Beniamino Gavio che domenica ha lasciato il PalaOltrepò, visibilmente deluso, alla fine del terzo quarto. Il segno che la questione è stata, se non risolta, almeno accantonata a pochi giorni da un cruciale derby di Casale Monferrato contro la Novipiù.
LA ‘VENDETTA’ DI PULLAZI
A mettere altro pepe sul momento dei Leoni, sono arrivate a mezzo stampa (intervista di Fabrizio Fabbri sul ‘Corriere dello Sport’) le dichiarazioni dell’ala di Bergamo Rei Pullazi, autore della classica prova da ex (20 punti e 7 rimbalzi) che ha colto l’occasione per togliersi qualche sassolino dopo il divorzio di quest’estate. “Io non sono un ipocrita e visto che, per la prima volta da quando faccio il giocatore di basket, a Tortona non mi sono trovato per niente bene, avevo voglia di dimostrare quanto valgo – ha dichiarato il giocatore – . Non era scattata la scintilla, inutile nasconderlo. Nonostante avessi firmato il miglior contratto della mia carriera a livello economico, nonostante la vittoria della Supercoppa non sono stato bene. I soldi non fanno la felicità e non riesco a scendere in campo come se dovessi timbrare il cartellino. Per questo ho approcciato la partita rifacendomi al Michael Jordan di “The Last Dance” e ho trovato dentro di me, ripensando alla scorsa annata, tutte le motivazioni di questo mondo. Così, quando sono entrato in campo non ho pensato ad altro che a dare il 110%”