Gli Yo Yo Mundi tra i finalisti del Premio Amnesty International
La folk band acquese in gara per lo storico riconoscimento che va a brani sui diritti umani
ACQUI TERME – Momento particolarmente felice per gli Yo Yo Mundi. Dopo la pubblicazione del videoclip “Il respiro dell’Universo”, brano tratto dall’ultimo album “La rivoluzione del battito di ciglia”, in queste ore è giunta per il gruppo acquese un’altra bella novità: Amnesty International e Voci per la Libertà hanno inserito il brano “Il silenzio che si sente” tra i dieci selezionati per concorrere al Premio Amnesty International Italia, lo storico riconoscimento che va a brani sui diritti umani pubblicati da nomi affermati della musica italiana nell’anno precedente.
“Una notizia tanto bella quanto inaspettata”, ha commentato Paolo Enrico Archetti Maestri, leader della band, appena appresa la notizia. Il premio, nato nel 2003, viene assegnato da una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, addetti ai lavori, referenti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà.
Questa la lista dei brani in gara:
Eugenio Bennato con “W chi non conta niente” (Bennato);
Samuele Bersani con “Le Abbagnale” (Bersani);
Coma_Cose feat. Stabber con “La rabbia” (Mesiano / Zanardelli / Tartaglini);
Fulminacci con “Un fatto tuo personale” (Uttinacci / Dezi / Mungai / Uttinacci);
J-Ax feat. Paola Turci con “Siamesi” (Aleotti / Anania / Del Pace / Turci / Bonomo / Chiaravalli / Garifo);
Levante con “Tikibombom” (Lagona);
Francesca Michielin e Måneskin con “Stato di natura” (Michielin / Levy / Michielin );
Negramaro con “Dalle mie parti” (Sangiorgi);
Chadia Rodriguez feat. Federica Carta con “Bella così” (Crdarnakh / Ettorre / Gianclaudio / Fracchiolla / Dagani);
Yo Yo Mundi con “Il silenzio che si sente” (Archetti Maestri).
Il vincitore sarà premiato nella prossima edizione di “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty, in programma dal 23 al 25 luglio a Rosolina Mare (Rovigo).
Sotto, il video su YouTube del brano in competizione, “Il silenzio che si sente”.