Bilancio: l’anno del “Covid” incide anche sui conti
Via libera del consiglio comunale dopo un lungo dibattito
OVADA – La maggioranza ha fatto la maggioranza, l’opposizione è rientrata a pieno titolo nel suo ruolo. Ed ha votato contro, lunedì scorso, al documento unico di programmazione e al bilancio di previsione per gli anni 2021 – 2023. «La città ha perso un’occasione – ha attaccato Pier Sandro Cassulo, capogruppo di “Ovada viva” – per vivere un’esperienza politica inedita. Ci aspettavamo un coinvolgimento maggiore nell’esame e nel processo decisionale. Ed invece registriamo una Giunta che ha scelto da sola, spesso succube di una dirigenza che in alcuni casi non si è nemmeno rivelata troppo all’altezza».
«Ovada – è stata la replica di Sabrina Caneva, vice sindaco con delega al Bilancio – non ha tagliato la spesa per le politiche sociali, rimane l’ultimo centro zona della provincia a mantenere un’addizionale Irpef scaglionata per fasce di reddito. Il bilancio prosegue sulla linea di quello dello scorso anno: equo, progettuale e democratico». Tra le principali voci di spesa ci sono 885 mila per l’assistenza sociale, 386.620 euro alla voce istruzione e diritto allo studio, 265 mila per cultura e conservazione dei beni, 111.200 euro per la promozione del turismo.
Al capitolo sugli investimenti, c’è la conferma di un piano triennale dei lavori pubblici con un importo di poco superiore a 4 milioni di euro. «A questi – ha precisato l’assessore, Sergio Capello – si aggiungono le risorse per tanti altri interventi di minore entità e spesa inferiore ai 100 mila euro». «Sappiamo tutti – ha puntato nuovamente il dito Cassulo durante la sua dichiarazione di voto – che queste cifre sono dei contenitori generici. Sono i i Peg (piani esecutivi di gestione ndr) che poi definiscono meglio la distribuzione della spesa. Noi ci aspettavamo di poter discutere di quelli». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Mauro Lanzoni, Movimento Cinque Stelle, che ha affermato di condividere in toto l’intervento di Cassulo.
La seduta consigliare è stata l’occasione per la conferma delle principali entrate tributarie comunali e le aliquote relative. In particolare torna anche nel 2021 lo sgravio sull’Imu, che rimane allo 0.86% per per i fabbricati destinati ad attività produttive e commerciali. Sono rimaste invariate anche le fasce di contribuzione per il diritto allo studio e l’assistenza scolastica: mensa e trasporti. «Le minori entrate – ha proseguito Caneva – sono state equilibrate dal pronto intervento del Governo che, nel corso del 2020, ha supportato fortemente gli Enti Locali con un fondo dedicato proprio al ristoro». Tra le pagine del documento.
Il gettito IMU per il 2021 è stato previsto in euro 3.325.000, in leggero decremento rispetto alle previsioni degli ultimi esercizi. Il gettito previsto dall’Irpef è di 900 mila euro. Per gli anni 2021 e 2022, il gettito è previsto in decremento, in considerazione del presumibile impatto della crisi sanitaria sull’economia e sui redditi in particolare. Gli oneri di urbanizzazione si attestano a 150 mila euro, in linea con il 2020, ma in netta flessione rispetto agli anni precedenti. Anche in questo caso l’emergenza ha avuto un impatto. «La situazione della cassa – ha chiarito l’assessore – permane in salute e ci ha consentito di non fare ricorso allo strumento dell’anticipazione». Il bilancio quadra a 11.152.359 euro.