Lavoro, come nel 2016. Donne e giovani più colpiti
In Piemonte crescono gli inattivi, ovvero chi non cerca l'occupazione. Penalizzate le donne, i giovani e chi non ha una laurea
LAVORO – “Shock senza precedenti”. L’Unione delle Camere di Commercio commenta in modo allarmato i dati sull’occupazione piemontese, anche se il blocco dei licenziamenti ha evtato l’Armageddon. Solo il comparto delle costruzioni, molto probabilmente grazie all’ecobonus e alle opere pubbliche, sorride nonostante la pandemia: +10,9% di crescita per numero di occupati rispetto al 2019. Tutti gli altri settori risentono della crisi. Agricoltura e commercio scendono di 5,3 e 4,4 punti in un anno.
Nel 2020 sono stati i titoli di studio meno qualificati a segnare la flessione più elevata. Si rileva un calo di 7mila unità rispetto al 2019, parallelamente è aumentato il numero di inattivi (coloro che non hanno un lavoro, ma non lo cercano nemmeno).
Permane anche 2020 il noto divario di genere, circa 13,6 punti separano il tasso di occupazione maschile (71,4%) da quello femminile (57,8%).
Nel 2020 l’occupazione dipendente è calata dell’1,6%, mentre per quella indipendente la contrazione ha assunto un’intensità maggiore (-6,6%).
Dopo anni di crescita, l’occupazione è sprofondata ai tempi del 2016.
Il mercato del lavoro in Piemonte nel 2020
Occupati: 1.778 mila (-2,8% sul 2019)
Tasso di occupazione: 64,6% (era 66,0% nel 2019)
Disoccupati: 144 mila: (-4,6% sul 2019)
Tasso di disoccupazione: 7,5% (era 7,6% nel 2019)
Tasso di disoccupazione giovanile: 24,6%