“Depurare 2.0”, il nuovo progetto di Amag
Nella Giornata mondiale dell?acqua, Amag Reti Idriche presenta un sistema innovativo di depurazione delle acque reflue
ALESSANDRIA – Depurare 2.0, disinfezione e purificazione acque reflue è il progetto, finanziato con i fondi Por Fesr della Regione Piemonte, che vede Amag reti idriche come capofila, impegnata in prima linea nella messa a punto di un sistema innovativo di trattamento delle acque reflue, prima della loro immissione nei corpi idrici. Sono partner del progetto le società Tea Sistemi di Vinovo e 3i Group di Alessandria, mentre l’Università del Piemonte Orientale-Disit, l’Università di Padova e l’Università di Torino partecipano in qualità di consulenti scientifici.
Il progetto Depurare 2.0, approvato lo scorso novembre, è entrato nel vivo e svilupperà le attività di ricerca e lo studio degli impianti prototipali fino al novembre del 2022, in un regime di cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti, impegnati, ognuno per le proprie competenze, in un percorso di sinergia e complementarità. Il valore totale del progetto ammonta a 630mila euro, di cui 252mila gestiti da Amag reti idriche. Il progetto sperimenterà l’efficacia di alcune metodologie ecocompatibili: phyco-depurazione con microalghe; impiego di zeoliti e nanospugne; soluzioni elettrochimicamente attivate, con la finalità di sostituire il cloro, altamente disinfettante ma nocivo per l’ambiente se utilizzato massicciamente, con metodi a basso impatto ambientale. Questi metodi, combinati tra loro, saranno applicati in scala sperimentale e preindustriale presso gli impianti di Amag reti idriche.
Attualmente i partner sono impegnati nella progettazione dell’impianto pilota. Verranno inoltre testate alcune metodologie (pompa di calore, Tcc Thermo Catalytic Conversion) per ottimizzare il recupero e lo smaltimento dei fanghi.
“In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, che ricorre come ogni anno il 22 marzo, ci fa piacere ricordare l’impegno del nostro Gruppo sul fronte della ricerca di soluzioni innovative per aumentare l’efficienza del servizio idrico integrato e diminuirne l’impatto ambientale – commenta Paolo Arrobbio, presidente del Gruppo Amag – Un grazie ai tecnici di laboratorio di Amag reti idriche, che si stanno impegnando a fondo in questi mesi, consapevoli di quanto un miglioramento delle metodologie di disinfezione e purificazione delle acque reflue potrà essere determinante anche nell’ambito dei progetti a cui il Gruppo Amag sta lavorando per i prossimi anni, in un’ottica di economia circolare, ecosostenibile e che sempre più deve essere sviluppata nel rispetto del territorio”.
Alfonso Conte, amministratore unico di Amag reti idriche, entra negli aspetti più tecnici di Depurare 2.0: “Oltre all’impiego di tecnologie innovative di depurazione quali le microalghe, le zeoliti e le nanospugne, le soluzioni elettrochimicamente attivate ECA – spiega – necessitano unicamente di acqua, sale da cucina e corrente elettrica per produrre anolita (disinfettante) e catolita (detergente). L’anolita è capace di distruggere batteri, spore, virus, muffe, lieviti, funghi e alghe, biofilm, microrganismi patogeni, virali e fungini, come l’Escherichia coli. Non danneggia l’ambiente e agisce in modo estremamente rapido anche se diluito in acqua o nebulizzato nell’aria. L’anolita può costituire una valida alternativa alla clorazione senza effetti dannosi per l’ambiente”.
Non meno rilevante l’aspetto del trattamento dei fanghi: “I fanghi – conclude Conte – sono una risorsa da recuperare e non scarto da smaltire. La quantità residua di azoto e fosforo, insieme a molti micronutrienti nei fanghi di depurazione è considerata promettente per l’industria in svariati ambiti (compendio in natura, uso cosmetico, uso alimentare) e, poiché lo smaltimento dei fanghi ha un costo elevato (attualmente 137 euro/ton), trovare soluzioni efficaci su questo fronte potrà portare benefici significativi, sia sul piano economico che della diminuzione dell’impatto ambientale”.