“Coniugare sanità e managerialità per assicurare il meglio a tutti”
Nuove sfide attendono il dottor Polla, direttore della riabilitazione cardio-respiratoria del 'Borsalino'
ALESSANDRIA – «Non nascondo di essermi trovato di fronte a una sfida culturale, ancora prima che medica e organizzativa. Qui si lavora in modo diverso, la centralità del paziente non è solo quella clinica, ma c’è la componente umana che gioca un ruolo diverso. Chi arriva da noi è uscito dalla fase emergenziale e deve essere preparato a tornare alla vita normale, ecco perché è fondamentale poter contare su una equipe affiatata e competente, oltre che su una gestione multidisciplinare». Biagio Polla, direttore della riabilitazione cardio-respiratoria del ‘Borsalino’ di Alessandria, struttura di secondo livello nelle patologie respiratorie e cardiache sia in post acuzie, sia croniche, è alla guida della struttura da alcuni mesi.
La sua esperienza professionale è maturata all’interno della Pneumologia dell’ospedale, poi è arrivata la svolta che lo ha portato al ‘Borsalino’, dove la struttura di riabilitazione cardio-respiratoria (una realtà che ha pochi eguali a livello nazionale) registra una media annuale di 440 ricoveri, dispone di 24 letti e ha una degenza media di diciassette giorni. «Gestire una struttura simile significa coniugare sanità e managerialità per assicurare il meglio a tutti. La riabilitazione respiratoria, con una degenza media 21 giorni, e quella cardiologica, dove la permanenza media è di 14 giorni, hanno caratteristiche diverse, esigenze differenti, ma un unico elemento in comune: medici, infermieri, fisioterapisti e tutti gli profili professionali necessari impegnati insieme sui pazienti. La multidisciplinarietà – prosegue Polla – è la nostra forza perché dobbiamo essere in grado di affrontare qualsiasi evenienza ed emergenza».
Il ‘Borsalino’ sta vivendo una nuova fase storica in cui si sono affacciati altri due protagonisti: la ricerca e l’università. «Ammetto che la mia nuova avventura sia davvero iniziata all’insegna di una rivoluzione che definisco ancora una volta culturale. Alla sfida della complessità della struttura si è aggiunto il lavoro sul fronte della ricerca, che stiamo mettendo a fuoco adesso con precisione e i cui frutti li vedremo in futuro. Poi c’è l’università e qui si è aperto un altro mondo: grazie agli specializzandi e, adesso, al corso di laurea di fisioterapia ora contiamo su presenze giovani, che ci stanno dando uno straordinario input culturale. Voglio dirlo chiaramente: la loro presenza è un elettroshock per il nostro cervello ed è una occasione per trarre il meglio dal confronto fra l’esperienza di chi lavora in corsia da anni e chi entra oggi, ma con visioni e preparazioni diverse».
Come si stanno comportando i ‘nuovi ingressi’? «Può apparire banale rispondere solo ‘bene’, ma è così. Hanno voglia di imparare, sono propositivi, hanno, secondo me, lo spirito giusto. E poi si è subito instaurato un rapporto molto positivo con Marco Invernizzi».
Invernizzi è il responsabile della scuola di laurea in Fisioterapia dell’Università del Piemonte Orientale, attivato all’interno del Centro riabilitativo polifunzionale dell’azienda ospedaliera, e lui stesso ha precisato, quanto sia importante, accanto alla formazione, la ricerca scientifica nell’ambito riabilitativo. L’attivazione del corso rappresenta un ulteriore tassello della sinergia tra l’azienda ospedaliera e l’Ateneo che non solo accresce l’offerta formativa, ma amplia anche l’impatto sul tessuto sociale del capoluogo e della provincia. Il corso in Fisioterapia andrà infatti a costituire un altro possibile sbocco occupazionale e professionale sul territorio per gli studenti. Fondamentale è stata la scelta della sede ‘Borsalino’, una riconosciuta eccellenza con un’alta qualità di cura.
«Quello che forse molti non sanno, ancora oggi, è che trattiamo – sottolinea ancora Biagio Polla – una casistica estremamente complessa. Per esempio, abbiamo avuto pazienti che avevano subìto interventi demolitivi del cavo orale. Il loro recupero è avvenuto con il coinvolgimento di diversi specialisti (dal logopedista al maxillo-facciale) con approccio multidisciplinare e l’indispensabile sostegno psicologico».