Cit, bocciato il piano di salvataggio. Rischio fallimento più vicino
L'azienda ha accumulato 1,6 milioni di euro di debiti. Parte della società potrebbe essere ceduta a un operatore del settore
NOVI LIGURE — Nessuno lo dice apertamente, ma il rischio fallimento per il Cit è sempre più vicino. L’azienda novese di trasporto pubblico «ha accumulato 1,6 milioni di euro di debiti nei confronti di erario, Inps, fornitori e dipendenti», ha detto ieri ai consiglieri della commissione Bilancio l’assessore Maurizio Delfino.
La situazione è tragica. Il piano di salvataggio dell’azienda – che prevedeva il ripiano delle perdite, la ricapitalizzazione della società e la vendita del 60 per cento delle quote a un privato trasformando il Cit in una società mista pubblico-privata – è stato bocciato dal segretario comunale, dal dirigente del settore Finanze e dai revisori dei conti. Stando così le cose, è impossibile per la giunta del sindaco Gian Paolo Cabella seguire quella strada.
Delfino ha lasciato uno spiraglio che potrebbe evitare la messa in liquidazione del Cit. Il “piano B” prevede di cedere uno dei rami d’azienda a un privato, un operatore dalle spalle larghe che avrebbe già manifestato il proprio interesse a rilevare il settore del trasporto extraurbano.
Alla nuova azienda andrebbero i pullman, alcuni dei dipendenti e forse un immobile adibito a deposito. Al “vecchio” Cit invece rimarrebbero gli autobus per il trasporto urbano e scolastico, i pullman gran turismo a noleggio, le onoranze funebri e la gestione dei parcheggi, con tutti i relativi dipendenti. In un futuro prossimo, inoltre, l’azienda potrebbe gestire anche l’illuminazione votiva dei cimiteri cittadini.