Casale torna a manifestare contro la chiusura delle scuole
Venerdì 26 dalle ore 16 in piazza Mazzini
CASALE – Il gruppo spontaneo di cittadini e associazioni #latuavoceperlascuola torna a manifestare a Casale per mostrare il proprio dissenso verso la scelta di chiudere le scuole come misura di contenimento del contagio. E lo farà venerdì 26 marzo dalle ore 16 in piazza Mazzini in concomitanza con lo sciopero per la scuola indetto da Cobas e Saese (Sindacato Autonomo Europeo) e con la manifestazione nazionale del Comitato Priorità alla Scuola, nel rispetto delle misure di sicurezza anti Covid.
Nell’attesa dell’evento il comitato invita a ‘tappezzare’ le scuole di Casale e dei paesi limitrofi con disegni, cartelli, striscioni per far sentire la voce dei bambini e dei ragazzi che chiedono di ritornare a scuola, cosi come alcuni gruppi di genitori hanno fatto spontaneamente in questi giorni.
Le motivazioni del dissenso «Restano purtroppo quelle già espresse a dicembre 2020 e gennaio 2021, in occasione dei primi due presìdi. Ancora una volta, dopo un anno di traversie, la scuola è risultata sacrificabile, in una strategia di occultamento dei nodi cruciali».
In particolare: «I danni che la chiusura delle scuole arreca sia agli studenti e alle studentesse, sia all’intera comunità, anche nel lungo periodo (ma già oggi si è aggravato il dato sulla dispersione scolastica, sulle manifestazioni di depressione, ansia, autolesionismo di ragazzi e ragazze); l’acuirsi delle disuguaglianze nell’approccio alla didattica, anche sulla base dell’estrazione sociale degli studenti e delle studentesse; la sofferenza delle famiglie e dei ragazzi/e in Dad; il confronto con le modalità operative adottate verso la scuola in altri paesi europei; la controversa lettura dei dati epidemiologici sui contagi a scuola; il mancato riconoscimento delle scuole come ‘presidio sanitario’ e dello sforzo fatto per il rispetto delle norme anticontagio (la scuola è realmente luogo di monitoraggio e tracciamento); la carenza di misure organizzative riguardanti il personale scolastico (docenti e non), la turnazione, le modifiche del calendario, la didattica all’aperto».
La richiesta è quella di riaprire le scuole, incrementando tutte le misure efficaci per il contenimento del contagio. Concetto centrale sarà quello di abbraccio: un abbraccio alla scuola abbandonata, ai bambini, bambine, ragazzi e ragazze, ai genitori e agli adulti che li supportano, agli insegnanti e al personale scolastico.