«Screening sanitario subito e bonifica: non ci fermeremo»
Aumenta il tono della protesta contro sindaco e assessore all?Ambiente: "Questa battaglia va vinta, per le nostre vite"
ALESSANDRIA – Sul disastro ambientale di Spinetta Marengo si alza il grido della gente. Sabato pomeriggio (13 marzo) il Comitato Stop Solvay, con al seguito tanti spinettesi e alessandrini, ha protestato contro il silenzio degli amministratori alessandrini di fronte alle loro richieste di aiuto e intervento.
«Vogliamo che la Solvay si assuma le proprie responsabilità, deve attuare la bonifica. Chiediamo lo screening sulla popolazione e sugli operai. Abito a Spinetta – racconta Margherita Mancuso – vicino al polo chimico, e a volte sento degli odori strani. Anche stamattina (sabato, ndr).
La popolazione ha bisogno di stare tranquilla. Siamo pieni di malattie, anche nella mia famiglia – continua – c’è chi è morto di tumore, chi per problemi al cuore. Io ho perso i miei bambini e nessuno me li potrà riportare. Tante persone che conosco sono malate di tumore. Vogliamo far capire all’azienda il dolore delle persone che stanno male. Io vorrei che si ravvedessero in questo, perché non è giusto. Certo, porta lavoro, non dico di no. È giusto, però che prendano i loro provvedimenti».
«La vita prima di tutto»
«Uno dei nostri striscioni dice “La Solvay inquina, il silenzio uccide” – tuona Andrea Malacarne – Ma questo silenzio di chi è? Chi è che in questo momento dovrebbe parlare a gran voce e difendere il diritto alla salute degli abitanti e invece sta zitto? Chi è che si sta nascondendo? Sono il sindaco e l’assessore (Paolo Borasio, ndr). Dove siete? Dove siete? – grida Malacarne – L’assessore e il sindaco riescono a prendere parola per ogni cosa in questa città, ma dei morti di Spinetta non hanno ancora detto nulla. Sono indignato, sono arrabbiato. Non accetto che chi dovrebbe rappresentare tutta la comunità di Alessandria, anche Spinetta Marengo, non abbia ancora alzato un dito per difenderci. A Spinetta si muore!
Solvay è incompatibile con la vita, non ci sono altre parole. Solvay – scandisce Malacarne – è incompatibile con la vita. Di conseguenza chiediamo che ciò che è incompatibile con la vita venga chiuso. Non è una gara di diritti – sottolinea tra gli applausi – il diritto al lavoro contro il diritto alla salute. Non è una competizione fra diritti: la vita prima di tutto, sempre.
Anche per gli abitanti di Spinetta. Chiediamo la bonifica. Vogliano sapere cosa abbiamo nel sangue. Vogliamo sapere com’è la situazione della nostra salute. Vogliamo uno screening medico, e lo vogliamo subito.
Noi non ci fermeremo, perché questa battaglia va vinta. Va vinta perché dentro ci sono le nostre vite, il futuro dei nostri figli, dei nostri genitori. Su questo non ci sono compromessi, e non ci fermeremo».