Alegas, Buzzi Langhi: «Ecco perché serve un partner»
Il vicesindaco di Alessandria spiega la sua visione per il rilancio della partecipata
ALESSANDRIA – Il vice sindaco di Alessandria, Davide Buzzi Langhi, lo dirà oggi pomeriggio, ufficialmente, nel corso di una commissione Bilancio che si preannuncia decisamente combattuta. Palazzo Rosso dunque ha deciso: «La nostra linea – anticipa – si basa su tre punti.
Il primo: siamo alla ricerca di un partner industriale per Alegas. Per quanto riguarda, invece, il gruppo Amag, intendiamo verificare l’assetto societario, dialogando con i comuni che rientrano nella società. E poi c’è il piano strategico che riguarda la holding: trovato il partner, Alegas lascerà alla prossima amministrazione libertà di scelta su quali decisioni prendere». Se ne parlerà, infatti, nel 2023, l’anno del passaggio al mercato libero dell’energia.
Dunque molta carne al fuoco. Una premessa: il’ partner’ sarà in sostanza il potenziale acquirente. O comunque la società che entrerà a far parte dell’azienda che fornisce energia elettrica e gas metano, non si sa se con quote di maggioranza o soltanto affiancandola: «Un fatto è certo – sottolinea Buzzi Langhi – Con la liberalizzazione le aziende piccole soffriranno. Oggi ci sono quattro colossi che fanno la parte del leone. Quattro aziende quotate in Borsa come Iren, A2A, Acea ed Era che sono in grado di offrire tariffe vantaggiose contro le quali chi non è sufficientemente strutturato non è in grado di competere. In questo momento Alegas vale tanto, cerchiamo di sfruttare la situazione». Anche il sindaco leghista approva.
Alla destra del vice c’è Gianfranco Cuttica di Revigliasco, il sindaco leghista di Alessandria. La presenza dell’esponente numero uno del Carroccio serve anche per fugare possibili dubbi su una certa freddezza manifestata dal partito alleato con Forza Italia nella compagine che governa il capoluogo: «Ci si deve attivare prima – è l’esordio del primo cittadino – se si vuole evitare di morire soffocati poi. Una società di consulenza partirà da Alegas e ci dirà come costruire un percorso per rimodulare la società e mettere a punto questa nostra strategia».
E’ sempre Buzzi Langhi, invece, a spiegare la ratio di questa decisione e i benefici secondo la giunta. Ne è convinto: «Lasceremo – anticipa – un’Amag solida e, di conseguenza, soldi per consolidare le aziende che abbiamo. Serviranno per interventi che riguardano il sistema idrico e, parallelamente, per rivitalizzare il sistema dei rifiuti». Il punto di partenza è sempre il valore di Alegas: «Il più alto mai registrato: 700 euro a cliente gas. Insomma, è il momento giusto per trovare un acquirente e consegnare alla futura amministrazione, di qualunque colore sia, un’azienda sana e le risorse per fare investimenti».
E poi c’è il progetto sulla smart city: 5 aziende in gara, 25 milioni da utilizzare principalmente nel filone dei rifiuti (13) e (una decina) nel settore della illuminazione. E sempre a proposito rifiuti, va definito il rapporto con Aral «che – fa notare il vice sindaco – era sull’orlo del fallimento ma non appena uscirà dal concordato preventivo potrà generare utile. Stiamo infatti parlando di una azienda che ha valore e tratta diverse tonnellate di rifiuti anche per soci esterni. Per questo – è l’idea – spero proprio si possa studiare la fusione con Amag Ambiente».
Conclusioni? «Trasformare Amag in una azienda che genera utili e li riversa sulla città, a beneficio dei suoi abitanti: negli ultimi anni, diciamolo pure, non è più capitato».