Gnocchetto, attesa per i lavori: «I soldi ci sono, riapertura in estate»
La conferma del presidente della Provincia Gianfranco Baldi
OVADA – «I soldi per riaprire la strada del Turchino arriveranno e, appena li avremo materialmente, partiremo subito coi lavori. Spero ce la faremo per l’estate». Gianfranco Baldi ha voluto lanciare un messaggio rassicurante al territorio che vede nella riapertura della strada 456 il tassello più importante del suo definitivo ritorno alla normalità.
Nelle scorse settimane, l’annuncio che Roma avrebbe presto stanziato i 650 mila euro necessari per rompere l’isolamento di frazione Gnocchetto aveva fatto rifiatare cittadini e sindaci. Poi è sceso un silenzio che ha di nuovo dissotterrato ansia e irritazione. «Prima di tutto – spiega Baldi – è confermato che il 15 aprile l’ex 456 del Turchino passerà dalle nostre mani all’Anas, com’era stato concordato. E, a livello informale, so che i loro uffici si stanno già organizzando per gestire la situazione e muoversi quando sarà il momento».
Ma anche sul fronte delle risorse, arrivati a questo punto, non dovrebbero esserci altri intoppi. «Nella bozza del documento con cui il ministero stanzia 7,2 milioni di euro per i danni del maltempo del 2019, i 650 mila euro per il Turchino ci sono, li ho visti. Manca solo la firma per il trasferimento della somma e non credo sarà questione di molto: appena la avremo, partiremo coi lavori, anche i nostri uffici sono già in preallerta» assicura Baldi.
La progettazione di massima dell’intervento – una barriera, sensori per tenere sotto controllo eventuali movimenti della frana, senso alternato con semafori sulla carreggiata – è già stata fatta, per il resto si procederà in corso d’opera. Secondo le stime provinciali, non ci vorranno più di tre mesi per terminare sia progetti che cantiere e restituire la percorribilità al collegamento principale tra Piemonte e Valle Stura. «Spero che ce la faremo per l’estate» dice Baldi. Di certo la caduta del Governo non ha aiutato a velocizzare tempi già biblici.