Tortona ricorda San Luigi Orione
Una celebrazione molto sentita nella città che fino alla canonizzazione nel 2004 celebrava annualmente il "Marzo orionino"
TORTONA – Venerdì 12 marzo presso il santuario della Madonna della Guardia di Tortona è stato celebrato il ricordo del Dies Natalis di don Orione, qui raccontato con le immagini di Luigi Bloise.
La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo emerito di Asti monsignor Francesco Ravinale che nell’agosto del 2019 predicò in santuario la novena in preparazione alla festa della Guardia. All’altare erano presenti alcuni confratelli della comunità orionina del santuario e don Santiago Ortiz sacerdote novello della diocesi di Alessandria. La liturgia è stata accompagnata dal canto della cappella musicale del santuario diretta dal maestro Enrico Vercesi.
Dopo il pio esercizio della Via Crucis nel quale sono stati letti per ogni stazione alcuni testi di Don Orione, sulle note del canto “Lo Spirito del Signore” si è snodata la processione d’ingresso. Il rettore don Vanoi, ha dato a tutti i fedeli, autorità civili e militari il saluto di benvenuto in questa celebrazione così sentita soprattutto nella città di Tortona che fino alla canonizzazione nel 2004 celebrava annualmente il “Marzo orionino“.
Nell’omelia monsignor Ravinale ha subito sottolineato quanto il ricordo del pio transito di don Orione sia un grande dono che merita di essere vissuto nella riconoscenza e nella riflessione. Due sono stati i temi su cui ha posto l’accento proprio dalla liturgia del giorno ed in particolare nella pagina evangelica che ben si addice a questa ricorrenza: amare il Signore nostro Dio e il prossimo come se stessi. “Vorrei lasciare – ha concluso il vescovo – due orientamenti concreti di vita che raccolgo dalle parole di don Orione, regnare sempre nel paterno cuore del Padre e nella braccia della Madre Chiesa e crescere sempre nell’amore alla Madonna spargendolo dappertutto“.
Al termine i sacerdoti si sono recati davanti all’urna e insieme ai fedeli è stata recitata la preghiera a don Orione invocando la santissima trinità per poi ricevere dal vescovo la benedizione con la reliquia del santo.