Accolto il ricorso, Ilva non si ferma
Sospiro di sollievo anche a Novi Ligure
NOVI LIGURE – La quarta sezione del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di ArcelorMittal, Ilva in amministrazione straordinaria e Invitalia, che avevano presentato istanza contro la sentenza di chiusura dell’area a caldo dell’acciaieria di Taranto che, di fatto, avrebbe bloccato l’attività di tutto il gruppo siderurgico, stabilimento di Novi Ligure compreso.
Ne ha dato notizia ArcelorMittal, la società che attualmente ha in gestione i siti produttivi, con un comunicato sul suo sito: «Il Consiglio di Stato, all’esito della camera di consiglio dell’11 marzo 2021, ha disposto la sospensione della sentenza del Tar di Lecce, con la conseguenza che ArcelorMittal Italia non ha l’obbligo di avviare la fermata dell’area a caldo dello stabilimento di Taranto e degli impianti connessi. L’attività produttiva dello stabilimento di Taranto può dunque proseguire regolarmente».
In seguito alla sentenza del Consiglio di Stato, oltre a proseguire la produzione, possono riprendere le procedure per la costituzione della nuova società in base all’accordo sottoscritto il 10 dicembre scorso, che prevede l’ingresso in società con ArcelorMittal di Invitalia che rappresenterebbe lo Stato nella nuova azienda. Paradossalmente, per salvaguardare l’ambiente a Taranto, la sentenza del Tar di Lecce aveva bloccato la nascita di una società che ha tra i suoi obiettivi la produzione di acciaio green, utilizzando i fondi europei per realizzare nuovi impianti.
Il ministro dell’Industria e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, commenta che «questa pronuncia dà comunque la possibilità e il tempo alla politica e al Mise in particolare di cercare la soluzione per gli operai, l’azienda e la produzione siderurgica italiana che rappresenta un asset strategico oltre che un’eccellenza e va tutelata».