SiCobas in sciopero alla Logicor
Dalle prime ore del mattino è in atto un presidio operaio per rivendicare i diritti dei lavoratori
AGGIORNAMENTO – Un presidio dei SiCobas è presente anche a Pontecurone davanti allo stabilimento della Miliardo Yida, fabbrica di riciclo plastica.
TORRE GAROFOLI – La giornata internazionale della donna dell’8 marzo non è per alcuni un giorno di festa, ma una giornata di mobilitazione, lotta e sciopero: una giornata in cui in tutto il paese migliaia di lavoratrici e lavoratori di tutti i settori incrociano le braccia, per rivendicare salario, stabilità contrattuale, estensione dei diritti di maternità/paternità, per l’estensione dei congedi parentali pagati al 100%, per difendere i diritti fondamentali su divorzio, aborto e per battersi contro la violenza di genere.
Dalle prime ore del mattino i lavoratori iscritti ai SiCobas si sono trovati davanti ai cancelli del Logicor Park per dare vita a un presidio operaio che sensibilizzi l’opinione pubblica sulle loro condizioni.
“La situazione pandemica – dicono dal SiCobas – spinge padroni e aziende a fare la voce grossa, provando a tagliare ulteriormente salari e diritti e cercando di far pagare la crisi ai lavoratori. Oggi più che mai c’è bisogno del nostro protagonismo per rivendicare che la crisi la devono pagare i padroni che in questi anni hanno fatto profitti milionari sulla nostra pelle. Dobbiamo partire dalle nostre esigenze per rivendicare forti aumenti salariali, riduzione dell’orario di lavoro, rinnovo dei contratti nazionali, sganciamento del salario dalla produttività, prolungamento del blocco dei licenziamenti, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”.
La scelta del centro Logicor non è casuale: “È in questa prospettiva che da mesi stiamo portando avanti battaglie dentro i magazzini della logistica, come nel deposito In’S Mercato di Torre Garofoli dove rivendichiamo con forza la sottoscrizione di un protocollo della sicurezza che tuteli realmente e non soltanto sulla carta la salute dei lavoratori e delle lavoratrici, l’aumento del ticket mensa a 7 euro a giornata di presenza e il riconoscimento del fondo integrativo sanitario previsto dal contratto collettivo nazionale e copertura delle spese sanitarie sostenute dai lavoratori nei mesi precedenti. A chi vorrebbe farci credere che oggi l’unica strada sia quella di accettare passivamente un peggioramento delle nostre condizioni di vita e di lavoro per salvaguardare il posto, noi rispondiamo rilanciando la lotta e estendendo queste rivendicazioni a tutti i lavoratori e le lavoratrici del polo logistico”.