Contrasto alle mafie: incontro con Sultana e Bisio
Gli alunni del Ciampini-Boccardo a lezione insieme all'associazione Libera, in vista del 21 marzo
NOVI LIGURE — Per il sesto incontro del progetto “Educazione alla legalità e al contrasto delle mafie” promosso dall’istituto Ciampini-Boccardo di Novi Ligure, oggi, mercoledì 3 marzo, alle ore 16, gli studenti saranno collegati con Paola Sultana, referente provinciale di Libera, e Anna Bisio del presidio di Libera di Ovada dedicato ad Antonio Landieri, primo disabile ucciso dalla camorra durante una faida di Scampia. L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming dal sito dell’istituto novese.
“Insieme parleremo dell’importanza della memoria e dell’impegno in riferimento anche alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie – spiegano dalla scuola novese – Dal 1996, ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in tanti luoghi del nostro Paese e all’estero, vengono letti tutti i nomi delle vittime innocenti”.
L’iniziativa nasce dal dolore della mamma di Antonio Montinaro, il caposcorta del giudice Falcone che, durante una delle tante commemorazioni della strage di Capaci, chiede a don Ciotti: “Perché non dicono mai il nome di mio figlio?” Don Ciotti raccoglie le sue parole”.
“Un lungo elenco di nomi viene recitato come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per dargli dignità e non farli morire mai. Vengono nominati uno ad uno perché la loro memoria possa vivere in noi, perché il loro sacrificio sia d’esempio perenne a tutti e non rimangano numeri da ricordare in occasione delle ricorrenze. Ognuno di noi ha il dovere di ricordare. La forza della memoria consiste proprio nella volontà di mantenere presente e vivo un ricordo. Il ricordo ci fa comprendere il nostro presente per costruire un futuro migliore affinché non succeda mai più che Palermo e qualsiasi altro posto venga macchiato del sangue dei suoi figli più degni”.