Virus, discesa finita? “Situazione stabile: i numeri restano alti”
L'analisi e i grafici del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – La situazione è sostanzialmente stabile. Nonostante la valutazione complessiva della settimana, in Piemonte e in provincia, descriva ancora indicatori in discesa, negli ultimi tre, quattro giorni, si assiste a un rallentamento. E non è una buona notizia. Lo spiega il professor Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, secondo il quale «questo appiattimento desta qualche preoccupazione, soprattutto alla luce del fatto che da domenica scorsa siamo diventati zona gialla. E quindi, teoricamente, potremmo solo peggiorare, non migliorare, avendo allentato le restrizioni. Forse bisognava temporeggiare ancora un po’, anche perché siamo scesi, è vero, ma i numeri restano ancora alti. Troppo alti».
Il caso Asti
Se si valuta l’incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti, in testa alla classifica è tornata l’Italia, a quota 198, davanti ad Alessandria (189), Piemonte (178) e Lombardia (170), mentre il Veneto, che sale alla cifra record di 559 è fuori graduatoria. «In Piemonte – chiarisce il docente – siamo passati da 8600 a 7739 casi settimanali, 861 in meno, 1106 in media al giorno. Il traino è di Torino e Cuneo, mentre Alessandria occupa il terzo gradino del podio, ed è significativo citare due eccezioni negative, Asti e Biella. Ad Asti in particolare i numeri sono in crescita, anche in percentuale, al 13%».
Aumentano le scuole
Resta invariato il tasso relativo agli asintomatici, di poco superiore al 40%, stabili anche le Rsa, al 18%, crescono invece le scuole, che sorprendentemente passano dal 4,8 al 5,5% e aumentano anche in numeri assoluti, da 413 a 422. «Buone notizie arrivano dalla pressione sulle strutture ospedaliere – osserva Bianchi – perché le terapie intensive scendono di 70 unità, dalle 310 di settimana scorsa alle 240 attuali, e discorso analogo va fatto per i ricoveri. Erano 4069, sono 3597, quindi 472 in meno. In Piemonte, nel segmento analizzato, hanno perso la vita 485 persone, con tasso di letalità al 3,5%. Ma, come vedremo, in provincia va ancora peggio».
Bene i guariti
Infine un’analisi più specifica sulla provincia: Alessandria scende da 904 a 791 casi settimanali, 113 al giorno. «Sono gli stessi numeri di fine ottobre – conclude il professore – quando venne introdotta la zona rossa. Certo, in quel periodo la curva era in ascesa, ma sarebbe stato auspicabile ottenere un risultato migliore prima di riaprire. Ottime notizie sul fronte dei guariti, che sono 2509, mentre la nota dolente resta il dato relativo ai decessi. Nell’Alessandrino si contano addirittura 96 morti in settimana, il tasso di letalità è del 6,9%». Praticamente il doppio di quello regionale.